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La storia , romanzata, dei leoni mangiatori di uomini del tsavo, kenya

Creato il 07 settembre 2010 da Madyur
LA STORIA , ROMANZATA, DEI LEONI MANGIATORI DI UOMINI DEL TSAVO, KENYA

Per quasi tutto l’anno 1898 , sulle sponde del fiume Tsavo, in Kenya, il terrore calava sugli accampamenti degli operai. L’Imperial British East Africa Company aveva iniziato la costruzione di un ponte sul fiume che, attraverso la nuova ferrovia , avrebbe unito il porto di Mombasa all’entroterra ugandese.

Sembrava un’impresa facile , un’infrastruttura per l’impero coloniale britannico. Ma non teneva conto che in quella zona , 2 famelici leoni avevano instaurato il loro regno : così sterminarono 135 operai prima che , fossero abbattuti.

Il primo a narrare questa vicenda fu il colonnello Jonh Henry Patterson, che sovrintendeva i lavori. Patterson, in un libro, racconta come ,per 9 mesi, i 2 leoni riuscirono a creare il panico tra gli accampamenti. Molti operai erano convinti che gli spiriti erano arrabbiati per la ferrovia , e avevano assunto le sembianze dei leoni.

Fantasma e Tenebre furono i nomi assegnati ai leoni.

Patterson all’inizio sembrò scettico. Nessuno aveva sentito di leoni che si nutrivano di carne umana. Patterson pensò quindi che i primi omicidi furono compiuti da banditi.

Ma dovette ricredersi: i suoi uomini , notte dopo notte, venivano presi dalle tende e portati lontano per essere sbranati. I segni di lotta , le pozze di sangue, le ossa e i resti mutilati non lasciavano dubbi. Ptterson iniziò a trascorrere la notte in cima agli alberi , con il fucile carico e una capra legata sotto nella speranza di attirare i predatori. Ma i leoni furbi colpivano da tutt’altra parte.

Niente sembrava fermare i due leoni. Nel buio si sentivano i loro ruggiti , finché uno dei predatori , individuata la vittima, balzava fuori dalla boscaglia e colpiva.

Patterson fece costruire allora una gabbia camuffata da tenda al cui interno 2 operai , protetti da assi di legno e da fucili , dovevano fungere da esca.

Passarono settimane ma i leoni colpivano altrove. Alla fine uno di loro entrò nella gabbia , che si chiuse automaticamente quando il leone urtò la cordicella che teneva aperta la porta. I due uomini terrorizzati, però, spararono a chiunque tranne al leone. Il leone fuggì.

Fantasma e Tenebre sembravano imprendibili. Ma il 9 dicembre uno dei dueleoni fu avvistato : si stava cibando di una scimmia , ma fuggì al rumore della gente che si avvicinava. Poiché la preda era intatta si pensava che sarebbe tornato a finire il pasto. Patterson si fece costruire una piattaforma in cima a tre pali e attese.

Il leone cominciò a girare intorno al trespolo, Patterson era diventato la preda. Quando finalmenteuscì dalla

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boscaglia, Patterson sparò. Un ruggito furioso attraversò la savana. Patterson continuò a sparare per essere sicuro.La mattina trovarono un leone senza criniera crivellato di colpi privo di vita tra le foglie. Era lungo 3 metri: ci vollero 8 persone per portarlo al campo.

Il secondo leone fu difficile da abbattere . Attirato da alcune capre e colpito per la prima volta, scomparve per 10 giorni. Il 29 dicembre tornò per colpire ancora , ma Patterson gli sparò mettendolo in fuga. Fu inseguito e stanato. Ci vollero 7 proiettili per ucciderlo. Era anche lui senza criniera ed era lungo 3 metri.

La storia di Patterson ispirò anche il cinema. Il primo film fu Buena Devil, nel 1952. Il più recente Spiriti nelle tenebre del 1996. Alcuni ricercatori del Museo di storia naturale Field di Chicago hanno scoperto che Patterson ha romanzato il suo racconto.

Prima di tutto hanno chiarito che i leoni di Tsavo non erano creature anomale: la mancanza di criniera è tipica dei leoni di quella zona. Inoltre i leoni se è necessario si nutrono di esseri umani. I ricercatori hanno scoperto che, nel 1890, un epidemia di peste bovina aveva decimato le prede dei leoni della zona, bufali e zebù.

E’ quindi possibile che in mancanza di cibo abituale hanno iniziato a cacciare esseri umani.

Analizzando la dentatura dei leoni di Tsavo si è accertato che avevano un canino spezzato e l’altro una mandibola rotta. Condizioni che rendevano più difficile e doloroso cibarsi della carne di animali selvatici , più coriacea di quella umana.

Quanto alle vittime , Patterson iniziò con 28 per poi arrivare a 135. In realtà hanno calcolato che uno dei due felini si nutrì di circa 10 uomini , l’altro di 24, per un totale di 34. Sono arrivati a questa conclusione esaminando le ossa e nei peli degli animali i valori dell’isotopo carbonio 13 e incrociandoli con quelli dell’isotopo azoto 15, più alti se i leoni si fossero nutriti gli animali carnivori e ignorando l’uomo.

Le altre 100 vittime forse morirono nel costruire il ponte, ma tutto servì per rafforzare la leggenda.


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