Magazine Arte

La strada

Creato il 01 maggio 2012 da Odio_via_col_vento
Giacomo Balla, Ritratto di Benedetta Marinetti    C’è una strada che passa attraverso la donna e che porta ad un lontanissimo cancello, in fondo, laggiù, da cui si vede una luce bianca. Sembra una allegoria della vita stessa.

Giacomo Balla, Ritratto di Benedetta Marinetti


C’è una strada che passa attraverso la donna e che porta ad un lontanissimo cancello, in fondo, laggiù, da cui si vede una luce bianca. Sembra una allegoria della vita stessa.
Spesso si sente dire (o si dice) che siamo alla ricerca della nostra strada: come se la nostra strada fosse qualcosa che e' al di fuori di noi, da cercare, magari seguendo delle labili tracce di molliche di pane lasciate dal bambino perduto nel bosco che e' in noi, molliche che gli uccelli in parte hanno mangiato, confondendo le cose....
Eppure, ad un certo punto, bisognerebbe forse fermarsi e guardare indietro, guardare dove ci ha portato questa ricerca e come e' stata fatta.Controllare gli scontrini dei treni, i biglietti degli autobus, le ricevute degli alberghi, i conti dei ristoranti.Controllare se mappa del cuore e carta geografica hanno coinciso o se desideri e aspirazioni continuano a portarci altrove, nonostante l'indirizzo sui documenti sia lo stesso da tanti anni, ben definito, via, numero civico, codice postale, citta' e provincia.
Forse allora ci accorgeremmo che la strada, quella strada che cerchiamo, si snoda attraverso di noi, viscere e cuore e mente.Una strada fatta di bambini avuti e non avuti, cresciuti e perduti: quei bambini che eravamo noi e se ne sono andati; quei bambini che abbiamo cresciuto e che ancora ci stanno intorno.Una strada fatta di andate e ritorni, fughe che non portavano ad altro che, sempre e comunque, alla porta di casa. Passeggiate e corse furiose per non perdere un treno.Passaggi chiesti e ricevuti e dati. Aerei e navi e viaggi premio che non avresti nemmeno osato sperare.
E' una strada che passa dentro di te.
La via che si svolge vivendo, mentre non ti sembra di cercarla, mentre non guardi i segnali stradali, mentre non controlli tabelle di marcia e orari.
Ma probabilmente ogni perdita ha un senso, ogni svolta mancata una sua ragion d'essere.Esattamente come le bandierine piantate alla cima di una salita, come le fontane a cui ti sei abbeverata, come il panino fragrante con la mortadella profumata di quella primavera di mille anni fa, mentre le cicale frinivano e tu gustavi un'ombra e un sapore e un riposo che mai avresti immaginato ti facessero ancora compagnia oggi, nella contemplazione, nella consapevolezza, nella visione del percorso fatto.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines