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La strada dell'asino

Creato il 25 settembre 2013 da Luisellazeri @ARCHIzonzo

L'uomo avanza diritto per la propria strada perché ha una meta; sa dove va, hadeciso di raggiungere un determinato luogo e vi si incammina per la via piùdiretta. 

L'asino procede a zig zag, ogni tanto si perde dietro a qualche cosa,da quella natura balzana che è, va a zig zag per evitare le pietre più grosse,per scansare i tratti ripidi, per cercare l'ombra; se la prende il menopossibile. 
La strada dell'asinoLa strada dell'asino
L'uomo possiede la ragione per moderare i sentimenti, sa frenare lepassioni e gli istinti in vista dello scopo che si propone. L'intelligenzacomanda alla bestia che è in lui, gli detta le norme di vita che ricavadall'esperienza... L’asino ad altro non pensa che a infischiarsene di tutto.

Nei primi paesi abitati i carri passavano dove riuscivano ad infilarsi traanfratti e dirupi; un ruscello rappresentava un ostacolo non indifferente. Cosìincominciarono a formarsi sentieri e strade. 


La strada dell'asino

All'incrocio di queste, lungo i corsi d'acqua, sorsero i primi villaggi;
le case si allinearono lungo le stradetracciate dal passaggio degli asini. Vi si costruì intorno una cinta di mura ….là dove arrivava la strada degli asini si apersero le porte della città. Ilborgo diventa una grande metropoli.
L'incipit di "Urbanistica" di Le Corbusier, stride ed è in netto contrasto con le immagini che vi stiamo proponendo. Quello che avete modo di conoscere attraverso questo articolo, è un eremo posto su un monte appena al di fuori del centro città, in una frazione alle porte di Verona.
San Rocchetto è un tesoro per noi Veronesi. Al di là dell’aspetto spirituale è una delle architetture che fanno bene all’anima. La chiesetta è abbarbicata sulla collina del Monte Cavro, a Quinzano, e la si può raggiungere solamente a piedi, attraverso appunto, la strada dell’asino. San Rocchetto è il luogo ideale per estraniarsi dalla confusione del centro città.
Se Le Corbusier elogia la perfezione della strada dell’uomo, fatta di ampi vIali, retti, pianeggianti, creati per rendere sempre più efficiente il lavoro e la produzione, noi vogliamo condurvi per mano alla scoperta di un luogo, forse difficile da raggiungere, ma per questo motivo ideale per staccarsi dalla frenesia della quotidianità.
Il colle su cui la chiesa di San Rocchetto è eretta, come suggerisce il codice CCVI conservato nella biblioteca capitolare di Verona, in origine doveva ricordare il Monte Calvario di Gerusalemme. In questo punto di Quinzano, i pellegrini devoti, ispirati dall’immagine del sacrificio di Cristo, collocarono una piccola grotta con tre croci e un sepolcro con statue. Tale allestimento fece diventare il monte Cavro punto chiave di pellegrinaggio e preghiera.
Successivamente, durante il ‘400, la devozione a San Rocco soppiantò quella per il Santo sepolcro, originando il primo complesso con forme simili all’attuale. San Rocchetto infatti, nella veste odierna si distacca dalla prima immagine. La chiesa, infatti, come ogni architettura sopravvissuta alla storia, è frutto di stratificazioni. Al complesso del XV secolo si aggiunsero negli anni:
  • Il portico antistante l’ingresso, nel XVI secolo;
  • Il campanile (le campane attuali sono settecentesche);
  • Tre altari, nel 1581, dedicati rispettivamente al santo sepolcro, alla devozione della Madonna, al crocefisso;
  • Sistemazione monumentale nel 1700.
La chiesa è formata da una pianta rettangolare, con tre absidi dove il maggiore accoglie un altare barocco di marmi policromi.
COSA ABBIAMO SEGNATO SULLA MOLESKINE
  1. Quello che più colpisce addentrandovisi è l’apparato decorativo affrescato in corrispondenza delle pareti. Inoltre il nostro interesse viene colto dalla ricchezza degli elementi d’arredo della piccola chiesa, qui di seguito una breve carrellata fotografica.
  2. In particolare vogliamo farvi notare l’altare realizzato con una rete elettrosaldata composta da elementi di grosso diametro a maglie molto larghe. 
La strada dell'asinoLa strada dell'asino
La strada dell'asinoLa strada dell'asino
La strada dell'asino
BIBLIOGRAFIA

Le Corbusier E. J., Urbanistica, Milano, Il Saggiatore, 1967
Galati D., Scandola M., Signoretto M., Verona Minor Hierusalem, S. Pietro in Cariano, Verona, Il Segno dei Gabrielli editori, 2011

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