A cinquant’anni dall’inaugurazione dell’Autostrada del Sole, una miniserie, per la regia di Carmine Elia, dal romanzo omonimo di Francesco Pinto, che racconta la storia di un’opera che diventerà il simbolo della rinascita italiana. Una ''strada dritta'' che unirà il nord e il sud del Paese. Ennio Fantastichini è Fedele Cova, l’ingegnere che la realizzò. Nel cast Giorgio Marchesi, Anita Caprioli, Carmine Recano, Raffaella Rea, Valeria Bilello. Su Rai1 (anche in HD sul canale 501 del digitale terrestre), lunedì 20 e martedì 21 ottobre in prima serata.
LA PRESENTAZIONE:
"LA STRADA DRITTA” è un racconto epico di un Paese che corre verso il futuro e insieme la storia degli uomini che fecero l’impresa, eroi e martiri, capitani coraggiosi, uomini che hanno reso l’Italia orgogliosa e piena di speranze per il futuro. Nel racconto si mescolano personaggi reali con quelli di fantasia, eventi pubblici e storie private che diventano simbolo dell’Italia che crede in se stessa e nel progresso. Fedele Cova (Ennio Fantastichini) a capo della Società Autostrade, è un uomo severo, ma sincero, con grandi capacità di comando, ed è lui a formare il gruppo di lavoro.
Cova vuole con sé a Milano per la grande impresa: Giovanni (Giorgio Marchesi), brillante ingegnere progettista, uomo che nasconde una grande ferita e che conserva ricordi orrendi della ritirata in Russia durante la guerra, Bruna (Anita Caprioli) architetto, donna moderna, bella e affascinante, e Gaetano (Carmine Recano), un giovane operaio napoletano, “salito” al nord in cerca di fortuna per assicurare un futuro migliore a sua moglie Angela (Raffaella Rea) e ai suoi figli. Le loro storie si intrecciano con quella di Maria (Valeria Bilello), una delicata ragazza con l’unico sogno di diventare sarta, e con quelle dei tanti operai che sulla lunga strada lavorano giorno e notte senza lamentare fatica. Sulla strada dritta, ognuno di loro incontrerà il proprio destino.
LA STORIA
E’ il 1956, l’Italia sta uscendo faticosamente dal periodo della ricostruzione dopo che la seconda guerra mondiale ha distrutto buona parte del territorio e l’intero apparato industriale. L’idea di costruire una strada dritta, che possa unire il nord e il sud del Paese, sembra a tutti un’impresa impossibile. Pochi soldi, scarsa esperienza, ma l’ingegnere Fedele Cova, amministratore delegato della Società autostrade, è convinto di potercela fare insieme ad un gruppo scelto di professionisti. Per otto anni un esercito di uomini lavora con grande determinazione e professionalità trasformando il sogno in realtà. La loro è una storia piena di coraggio, creatività, audacia.
A dispetto dello scetticismo generale, vengono costruiti 113 viadotti sospesi, 572 cavalcavia, 38 gallerie, 57 raccordi. In totale 755 chilometri di strada da Milano a Napoli. E’ il 4 ottobre 1964 quando l’Autostrada del Sole, simbolo di modernità e dell’unità d’Italia, viene inaugurata. Tutto realizzato in soli otto anni e con tempi di consegna anticipati, un record assoluto, il cui risultato viene considerato non solo un’impresa leggendaria, ma anche un’opera d’arte, tanto che ai progetti e ai plastici dell’Autostrada del Sole fu dedicata nel 1964 una mostra al MOMA di New York.