![La strada per Itaca (Pastor) La strada per Itaca (Pastor)](http://m2.paperblog.com/i/293/2934544/la-strada-per-itaca-pastor-L-Zm3Yos.jpeg)
La strada per Itaca è un buon romanzo, con un intreccio ben costruito, anche se non sempre facile da svolgere: i numerosi personaggi, molti dei quali nominati in absentia perché in Germania o a Mosca, costruiscono una rete di riferimenti non sempre facile da dipanare in un insieme in cui si incrociano il microcosmo degli avvenimenti e degli attori delle vicende a Creta e gli eventi di portata mondiale. Il tutto si complica quando emergono lo spionaggio e le false identità, cosicché molto spesso si è reso necessario tornare indietro di qualche pagina per riallacciare le relazioni dei personaggi.
Ben Pastor
La lettura, ad ogni modo, è piacevole e il taglio storico del giallo, che proprio nell'evocare vicende tristemente note a tutti suggerisce piste e porta fuori strada il nostro spirito investigativo, conferisce originalità e spessore alla trama. A ciò si unisce il valore aggiunto delle atmosfere e delle epigrammatiche descrizioni di Ben Pastor, che quasi ricordano i versi omerici, facili da associare, data l'ambientazione nell'Egeo di questo capitolo della storia. L'Itaca evocata dal titolo altro non è che la strada di Iraklion dove alloggia Martin Bora, ma questa denominazione è sufficiente per originare molteplici associazioni fra il viaggio di Bora e quello di Ulisse (non a caso la sezione centrale del romanzo è intitolata Odissea), entrambi immersi in un mare di pericoli e speranzosi di raggiungere di nuovo il punto di partenza sicuro da cui si sono allontanati. E, in qualche modo, anche le minacce che Bora incontra sulla sua strada ricordano quelle affrontate da Ulisse: Frances Allen è una Circe che offre una guida, ma anche una potenziale minaccia, i guerriglieri di Sidheraki sono minacciosi quanto i Ciconi, Rifat Bay e il suo occhio sfregiato ricordano non troppo velatamente Polifemo. Lo stesso Bora è costretto a simulare e a crearsi identità fittizie per salvarsi e portare avanti il piano di rintracciare l'assassino di Ampelokastro. E lontano da Creta, naturalmente, c'è una donna che aspetta Martin Bora.Ogni luogo è Itaca per chi vi è nato e desidera tornarvi. Così, ogni strada verso casa è una strada per Itaca. Non vi pare? Proprio come ogni viaggiatore è Ulisse, se prende coscienza del suo vagabondare.C.M.
Ma non torni davvero mai a Itaca. O, se lo fai, non è per sempre. Bora non lo disse. Quel che disse fu: - Sa cosa osservava il professor Heidegger, uno dei miei insegnanti all'università? Das Gewissen haben wollen wird Bereitschaft zur Angst: voler avere una coscienza diventa sempre una preparazione all'angoscia.
- Non sono un uomo colto, capitano. Ma noi Greci chiamiamo Ulisse "colui che ha sofferto", perciò vuol dire che aveva una coscienza.