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La strage Lockerbie: Scozia e nuova Libia nella rete delle bugie

Creato il 21 dicembre 2012 da Maria Carla Canta @mcc43_

Sono passati 24 anni dal 21 dicembre 1988, quando il  Boeing 747-121 del volo PA 103  esplose in volo, precipitando presso la cittadina di Lockerbie.

Il ricordo è una ferita aperta in Scozia: dolore per  le 270 vittime e  vergogna per le irregolarità che hanno inficiato la raccolta delle prove e lo svolgimento del processo all’unico accusato e condannato: il libico Abdelaset Al Megrahi (ved. Post Lockerbie, un attentato ancora da svelare.)

Il ricordo è tuttora uno strumento politico della scena internazionale. Per due decenni fu, secondo  i governi dell’Occidente,  l’ignominia  del regime di Gheddafi, come ancora la vulgata mediatica ama recitare, insieme alla cosiddetta “enciclopedia” del web  Wikipedia  Al presente è diventata sia la rete che stringe sia lo sgabello che  solleva il governo della Libia,  nano nella stima internazionale e  nell’efficacia nel gestire i mille problemi di un paese  depresso e senza pace. 

Dalla BBC questa settimana è uscita la  notiziaIl nuovo governo libico di Tripoli è pronto ad aprire tutti i file riguardanti l’attentato di Lockerbie, lo conferma l’ambasciatore della Libia nel  Regno Unito” Ma l’ambasciatore ha anche aggiunto che nessun accordo formale esiste ancora e che la pubblicazione dei file avverrà solo quando il suo governo avrà completamente dato al paese  sicurezza e  stabilità, impegno che presumibilmente richiederà almeno un anno.

Tale documentazione di cui già il CNT parlava esiste davvero? E’ questa la domanda fondamentale che mi suggerisce  il basso livello di credibilità della fonte.
Più argomentate riserve su questi,  eventuali, file vengono da un esperto  della fluviale vicenda Lokerbie  internazionalmente noto: John Ashton

Tra un anno saranno ormai ben due anni e mezzo dalla caduta del vecchio regime. L’individuazione e la consegna di qualsivoglia file esistente dovrebbe essere questione relativamente semplice e rapida, che non dovrebbe interferire con il processo di ricostruzione del paese.
Perché, allora, il governo è in stallo?
A mio avviso, la spiegazione più probabile è che non ha in mano alcuna prova che il vecchio regime fosse dietro l’attentato. Se mai ci fossero prove, sarebbero probabilmente state dettagliate molto tempo fa.

Credo sia più probabile che esse non siano mai esistite, anche se dubito che qualcuno nel nuovo governo sarà disposto a dirlo pubblicamente. Ci sono non pochi alti funzionari consapevoli che il caso contro Abdelbaset al-Megrahi è stato una farsa. E naturalmente, allo stato attuale, il caso contro Megrhai è anche  il caso contro il regime di Gheddafi.
Il nuovo governo è in una posizione molto scomoda poiché durante la rivoluzione del 2011 il CNT ha giocato la carta Lockerbie (nota: come pure quella della scomparsa dell’Imam Musa Sadr)  nella guerra di propaganda contro Gheddafi. Sarebbe molto difficile ammettere ora che non si aveva alcuna prova del coinvolgimento del vecchio regime.  Particolarmente imbarazzante sarebbe per l’ex presidente del CNT Mustafa Abdel Jalil, il quale affermava di possedere le prove che il dittatore stesso aveva ordinato il bombardamento. Vale la pena ricordare che quando la BBC insiste su queste “prove” il massimo  che può rivelare è che il governo Gheddafi aveva pagato le spese legali dell’imputato Megrahi, cosa ampiamente risaputa e soprattutto non incriminante. Ho scritto di più su Jalil e altri crediti disertori del regime Gheddafi, qui

Ashton prosegue dichiarando di aver comprensione per l’imbarazzo in cui è venuto a trovarsi il governo libico, non altrettanta per il governo scozzese che rifiuta tuttora  di ammettere l’evidenza raggiunta con le indagini successive che  il processo contro Megrahi fu un errore.

Personalmente non provo comprensione per la classe politica attuale della Libia che cerca di rafforzare il suo potere cavalcando la propaganda anti-libica degli anni precedenti. Un po’ mi riesce di comprendere la situazione del governo scozzese dell’epoca: stretto fra l’opinione pubblica -che giustamente voleva conoscere mandanti e colpevoli di quella che, prima dell’11 settembre, era la  strage del secolo- e  gli Stati Uniti che avevano cucito su misura a Gheddafi l’abito del colpevole.
Vi è oggi una comune paura della verità nei governi scozzese e libico, ma di fronte al dolore ancora vivo per le vittime, se non per la dignità di cui dovrebbero dare prova le  Istituzioni, la Scozia dovrebbe cambiare atteggiamento.
Dalla Libia può esser vano sperare, poichè la stabilità che l’ambasciatore afferma necessaria per dare pubblicità ai file – se esistono -  richiede forse più di un anno.
Se come il Consiglio di Sicurezza Onu ha deciso, con formulazione sibillina,  avverrà l’intervento militare internazionale nel Mali l’anno prossimo, tutto il  sud della Libia  vedrà crescere l’ingovernabilità che già ora ha indotto il Congresso nazionale a votare  la legge marziale, entrata in vigore nella regione e prontamente applicata con bombardamenti sui “contrabbandieri”.

raccolta dei post precedenti alla Tag Lockerbie http://mcc43.wordpress.com/tag/lockerbie/


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