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La strega del giovedì sera

Creato il 03 luglio 2010 da Mirco

La strega del giovedì seraLa questione dello Strega ormai la conoscono tutti: tutti ne parlano male e tutti quindi lo pubblicizzano. E' marketing anche questo.
Le polemiche dove sono finite? Per tre anni il gruppo Mondadori vince lo strega e tutti si arrabbiano: parlano di complotti, voti comprati, favori, roba all'italiana insomma. Quest'anno quindi avrebbe dovuto essere l'anno dell'alternanza: finalmente non avrebbe vinto un libro del gruppo Mondadori ma un libro della Rizzoli, e la candidata ideale per la Rizzoli è stata Silvia Avallone con Acciaio. Giovane, esordiente, sveglia, telegenica e con una buona parlantina. Tutte qualità necessarie allo scrittore moderno. La polemica si è quindi spostata sulla qualità dei vincitori e non sul gruppo editoriale. La Avallone, secondo molti e non a torto, stava calcando le orme lasciate da Paolo Giordano, anch'egli giovane e belloccio scrittore che con La solitudine dei numeri primi ha sbancato sia allo Strega sia nelle classifiche di vendita. Quindi in questi mesi tutti si sono chiesti: ma questo Acciaio è davvero così bello da dover (poter) vincere lo Strega e quindi rimanere alla storia della letteratura italiana insieme a Natalia Ginzburg, Elsa Morante e Lalla Romano (tra le altre)? La mia personalissima risposta è no. Ma ho letto soltanto qualche decina di pagine quindi è un commento parziale.
Il mio parere è che un certo tipo di marketing si può applicare una volta sola, la seconda volta ti sgamano. Quindi la Avallone, da regina del gossip, della letteratura e delle vendite, è diventata la vittima sacrificale di un sistema che inizialmente ti ha fatto credere che l'assassino era la ragazza della porta accanto e poi tadaaa in realtà era il coinquilino fasciocomunista.
Allo Strega mancava l'elemento sorpresa e questo c'è stato puntualmente. E forse stavolta ha veramente vinto il libro migliore.
Bisogna soltanto sperare che la Avallone e Giordano non abbiano fretta di entrare nelle antologie, perché se non ci sono arrivati con il primo libro lo potranno fare con il secondo, o il decimo, o l'ultimo.


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