I nuovi padroni del mondo vorrebbero che l’economia, nelle sue svariate branchie, fosse sempre e comunque libera da vincoli e regole. La globalizzazione sta facendo disastri irrefrenabili acuendo il divario sociale tra le masse sempre più impoverite e veri e propri sceicchi dello sfarzo senza limiti. Un dislivello scaturito da una supremazia del mercato ad ogni costo, ha come conseguenza, una produzione senza regole, anche a costo di cancellare ogni valore, seppure della stessa vita umana.
L’organizzazione del Commercio mondiale WTO, prima fra tutte, dovrebbe elaborare una scaletta di valori e/o regole in grado di umanizzare la globalizzazione, abbattere le possibilità di sfruttamento della mano d’opera, tutelare chi viene sfruttato e/o sottopagato, e denunciare i malfattori/imprenditori responsabili. E’ indispensabile garantire oggigiorno l’esistenza di una molteplicità di uomini dotati di diritti e regole condivise, in grado di ridistribuire in eguale misura il potere nell’ambito di un mercato globale, tra chi ne esercita i potenziali e chi ne è a capo, gestore del controllo. Il drammaturgo Oliver Goldsmith affermava che l’onore và a picco dove il commercio prevale a lungo. In una società capitalistica come la nostra ha ancora il suo peso, l’onore? Rappresenta ancora il suo valore?
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