“Questa città non merita quello che queste persone hanno fato in questi anni. Si è dimenticato tutto il passato a fronte di problemi attuali che non abbiamo mai nascosto”. Sono queste le parole di Tiziano Basso, presidentissimo della Sutor Basket Montegranaro che chiede ancora una volta aiuto alla città per un fabbisogno di denaro spicciolo di 1.300.000 Euro.
Spicciolini per la città delle eccellenze, sennonché Montegranaro di soldi ne ha già tirati fuori parecchi, in primis dalle casse del Comune disponendo con troppa leggerezza del denaro pubblico per sovvenzionare un gioco che interessa, tutto sommato, poche persone. E poi attingendo a risorse private, sponsorizzazioni, sottoscrizioni. Tutto questo si è tradotto nel fatto che, a Montegranaro, se vuoi fare qualcosa per la città prima devi aspettare la Sutor. Servono soldi per una iniziativa? Il Comune non ha denaro, ma per la Sutor c’è. Serve una sponsorizzazione? Ci sono le briciole, è già passata la Sutor.
È fortemente ingiusto Basso nell’accusare la città che ha mantenuto la squadra in serie A più di sponsor principali e secondari. La Sutor è stata una risorsa ma di più è stata un investimento sbagliato. E i Montegranaresi forse se ne sono accorti se, all’appello, al soccorruomo della squadra di giovedì scorso, c’era solo un centinaio di persone. Basso è amareggiato? Ci sta tutto, ma non può permettersi di accusare Montegranaro che ha dato tanto, troppo alla Sutor.
I tempi sono cambiati. Forse ci si è accorti che le priorità sono altre. C’è emergenza economica, sociale. C’è emergenza urbanistica e culturale. La Sutor, diciamolo, ha assorbito fin ad oggi tutte, ma proprio tutte, le risorse della città. Forse è il caso di rivedere tutto questo. Se poi la Sutor riuscirà a mantenersi ad alti livelli sarò il primo a gioirne. Se non ce la farà me ne farò una ragione.
Luca Craia