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Saranno svendite a prezzi di costo e ralizzo di beni, che andranno a rinvigorire le casse dei soliti (banche e eurocrati), che tramite le politiche sciagurate attuate negli ultimi 15 anni hanno costretto e stanno costringendo la Grecia, come anche l 'Italia, la Spagna, il Portogallo ecc.. a cedere man mano parti di sovranità (quella monetaria già da trent' anni), che costringeranno i diversi popoli in difficoltà ad accettare per forza di cose queste esurpazioni programmate per raggiungere il traguardo che permetterà la realizzazione degli Stati Uniti D'Europa. Cosa che non accadrebbe se verrebbe proposta tramite via referendaria (come accaduto con l' euro e l' unione europea).
Intato se l' isola di Rodi sta per essere conquistata da qualche magnate o chi per lui, Corfù è già di fatto un resortdella famiglia di banchieri internazionali dei Rothschild, che ambisce a mettere le mani anche sullo storico palazzo reale dell’isola. A proposito di palazzi, la Grecia ha anche messo in vendita beni come il grande palazzo del Ministero della Cultura ad Atene, il quartier generale della polizia, gli edifici che ospitano i ministeri della salute, dell’istruzione, della giustizia e persino l’ambasciata greca in Holland Park a Londra, alla modica cifra di 22 milioni di sterline. Un' idea da dilettanti quella di ricoprire un debito attraverso la vendita dei beni immobiliari, per cui in seguito si dovrà pagare gli affitti per rimanerci dentro, il che causerà nascita di nuovo debito. Lo stato si priva a prezzi di svendita di un asset di proprietà, aprendo i portafogli a nuove spese, che attirando nuovo debito non potranno fare altro che portare ad una progressiva e continua svendita di asset che serviranno a ripianare i debiti creati per pagare gli affitti. Una schizzofrenia economica che rappresenta in pieno uno dei principi fondanti di questa sciagurata e disgraziata eurozona, che tramite le privatizzazioni da lei imposte, riceve i fondi di salvataggio prestati, senza i quali la Gracia sarebbe costretta a dichiarare Default ed uscire dall' Euro.
Tra l'altro la campagna mediatica, terroristica e propagandista, che non rispecchia la realtà, che è in atto in Gracia, impedisce ai cittadini di capire che proprio un' eventuale uscita dall’euro potrebbe rappresentare l’unica via d’uscita da questa deflagrazione nazionale, che ha trasformato un paese democratico, in una bottega a prezzi di saldo totalmente priva di sovranità.
E nonostante tutti sanno che le privatizzazioni non comporteranno, e mai lo hanno fatto, il risanamento e l'uscita da questo scempio, si continua a percorrere questa strada che soddisferà la voracità e i voleri della Trojka (Fmi, Bce, Ue) e chi saprà approfittare delle svendite che il governo Greco ha messo in atto. La privatizzazione dell’acqua (privatizzando la rete idrica) ha comporato un decadimento notevole della qualità del servizio ed è aumentato il prezzo di utilizzo/erogazione. I sindacati e i lavoratori stanno opponendo un' eroica resistenza per evitare la privatizzazione della società ferroviaria pubblica Hellenice la principale compagnia statale di produzione e distribuzione di energia elettrica, la Public Power Corporation. Molto probabilmete rimarrano sforzi vani ed inascoltati, perché il governo di Samaras si muove in modo contrario in direzione di una strada che punta uno stato continuo e permanete di emergenza e paura nazionale.
Dall' inizio della crisi queste politiche hanno portato solo austerità e indebitamenti, basti pensare al debito pubblico greco passato in pochi anni al 189% del PIL (che per un paese senza sovranità monetaria è un macigno), sconfessando quindi tutte quelle previsioni che riferivano di una ripresa a partire da quest' anno (2013). Negli ultimi anni il settore privato greco ha avuto perdite di posti di lavoro media di 1000 al giorno, ed in cambio degli aiuti provenienti dalla troika, il governo Samaras si è impegnato a licenziare 15000 lavoratori pubblici: cosa provocherà un crollo delle entrate tributarie, vanificando in modo inevitabile i sacrifici derivati dal taglio della spesa per stipendi. A causa di continui errori nelle stime degli incassi dalle vendite, il governo ha mancato l’obiettivo di privatizzare €3 miliardi di beni pubblici lo scorso anno e per assicurare la trojka ha alzato il tiro per i prossimi anni: €11 miliardi di privatizzazioni entro il 2016 e €50 miliardi complessivi entro il 2019. Stiamo parlando della più grande vendita (svendita) di un paese mai avvenuta nella storia che deve farci riflettere perchè potremo essere noi il prossimo obbiettivo di "esproprio completo" di svendita della democrazia (incominciata 30 or sono), senza adeguarci alle solito becero conformismo eurcrate e con lo slogan della "necessità che ci impongono i mercati per evitare di finire come la Grecia e tutti sanno che il nostro stato (cioè noi stessi) è spendaccione e inefficiente, mentre i privati sono bravi, belli e produttivi. per evitare di finire come la Grecia e tutti sanno che il nostro stato (cioè noi stessi) è spendaccione e inefficiente, mentre i privati sono bravi, belli e produttivi".
In Italia i progetti programmati dell' ormai ex ministro Grilli e che verranno portati avanti dal nuovo esecutivo, che da buoni servi ubidiscono ai richiami europeisti e mercantilistici, come hanno fatto anche in passato da altri suoi predecessori (manco a dirlo uno dei primi fu Draghi nel 1992 passato in seguito a Goldman Sachs) volti a svendere e privatizzare circa 15-20 miliardi di beni pubblici all’anno (comprese le restanti partecipazioni in aziende come Eni, Enel, Finmeccanica), per fortuna procedono piuttosto a rilento.
E sulla scia di questa infondata Bugia collettiva, al grido di “viva il privato abbasso lo stato” proferito da questi pseudo politici, che l'Italia disgraziatamente si ritrova, che rischieremo di perdere nel totale silenzio, gran parte del nostro patrimonio culrurale ed ambientale e perchè no anche le nostre intelligenze, come nel caso della Germania.
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