La locandina de La talpa sembra promettere bene: “Un cast di fuori classe”, Corriere della sera; “Una spy story magistrale”, Il giornale; “Il thriller più elegante e sofisticato dell’anno”, Esquire. Peccato, e sono sinceramente dispiaciuto, che l’unico giudizio col quale mi trovi d’accordo è quello del Corriere e forse un pochino, ma solo in parte, con quello dell’Esquire, rivista che si occupa di moda e per questo viene il dubbio che la parolina “sofisticato” sia riferita sempre agli abiti e ai modi di fare dei personaggi, più che alla trama e agli intrecci.
La talpa, film tratto dall’omonimo romanzo di John le Carré, racconta la storia di un uomo, George Smiley (Gary Oldman), che viene richiamato in servizio ai vertici del Circus per cercare di capire chi è la spia che fa il doppiogioco.
Diverso da quasi tutti i thriller sbarcato al cinema negli ultimi trenta o più anni – le uniche scene d’azione sono quelle presenti nel trailer -, la pellicola è un susseguirsi di dialoghi infiniti, piatti (ma questa è colpa dei doppiatori), che oltre a portare lo spettatore allo sbadiglio, gli fanno perdere il filo logico tanto che arrivati alla fine ci si chiede: “Perché diavolo è successo questo o quest’altro?” Anche la fotografia, grigia e cupa, non necessariamente rappresenta il periodo della Guerra fredda perché all’epoca, ad esempio, la moda femminile aveva iniziato a proporre dei vestiti dai colori molto accesi che vengono più volte ripresi e reinseriti in quella attuale; insomma, pure la fotografia, oltre alla lentezza del film, invita lo spettatore ad abbandonare il lungometraggio prima del suo termine e l’unico motivo per rimanere in sala sarà quello di poter ammirare l’interpretazione magistrale di Gary Oldman, uomo in grado di suscitare tensione semplicemente scuotendo la testa, e il resto del cast, da Colin Firth, John Hurt, Mark Strong, Toby Jones a Tom Hardy.
Tomas Alfredson alla seconda prova cinematografica dopo Lasciami entrare, e al primo film in lingua inglese, tira fuori una pellicola che sì, viene distribuita in tutto il mondo, ma che rischia di non trovare troppo pubblico a causa della sua struttura troppo votata alla recitazione degli interpreti e troppo poco all’azione là dove sembra non succedere nulla. Probabilmente è il caso che il regista ritorni sui temi horror/drammatici di Lasciami entrare.
La talpa
Tinker, Tailor, Soldier, Spy
Regia: Tomas Alfredson
Sceneggiatura: Bridget O’Connor e Peter Straughan, tratta dall’omino romanzo di John Le Carré
Interpreti: Gary Oldman, Colin Firth, John Hurt, Mark Strong, Toby Jones, Tom Hardy, Ciarán Hinds, Benedict Cumberbatch,David Dencik, John Hurt, Stephen Graham, Simon McBurney
Durata: 127′
Produzione: Regno Unito, Francia
Distribuzione: Medusa Film, 13 gennaio 2012