La tavola dei disegni condivisi, così viene definita T'able. T'able non è solo un gioco di parole che dalla tavola della convivialità fa emergere l'abilità, ma è soprattutto un gioco di idee che porta in evidenza la creatività e la sua messa in scena.
È così che designer, imprese artigiane, artisti, aziende del design si espongono e mostrano i loro prodotti, in quanto parlano di loro stessi e del valore di sperimentare. Dopo l'esperienza dello scorso anno in Zona Ventura con un'area di 1.000 mq. con esposizione, showcooking, ristorante, bookshop con oggetti e libri in vendita, quest'anno dopo alcune riflessioni sui flussi cittadini e non solo sui luoghi, T'able si presenta nel "salotto di Milano", nello spazio di Urban Center del Comune di Milano presso la Galleria Vittorio Emanuele, quindi in una una zona di passaggio e di passeggio dei cittadini, ma anche dei turisti internazionali. Però, nonostante questo, T'able non si è vestita a festa, ma ha inserito l'immagine della fabbrica tra gli stucchi e le boiserie della galleria. La fatica della creazione tra i profumi dell'eleganza, ma con la consapevolezza di creare valore tutti insieme.
È su scaffalature industriali che sono esposti gli oggetti e le opere, come se fossero appena usciti dagli stampi delle industrie o dalle mani degli artigiani, un " miracolo a Milano" che mostra la competenza italiana che converge sulla città per promuovere esperienze. Ma la scenografia del lavoro vuole anche essere uno spazio accogliente, con
degustazioni di cioccolato, caffè e cocktail e chiacchiere di progetti realizzati e pensieri per il futuro, con presentazioni giornaliere dal vivo dei protagonisti in mostra, ma anche di chi vuol far parte della comunità anche solo per un giorno, per raccontarsi e sviluppare
relazioni.
Federico Peri utilizza la scaffalatura industriale dell'azienda Prenotto per realizzare lo Scaffale d'arte, un mobile scrivania raffinato, con la struttura in ottone, i ripiani in legno sorretti da fasce in cuoio doppiato; il mobile è esposto all'interno dello scaffalatura da cui il designer è partito, come una madre che tiene in grembo il figlio, per mostrarne la bellezza. www.federicoperi.com - www.prenotto.it
Antonio Cagianelli inserisce la lavorazione tradizionale dei pizzi all'interno della resina, come a preservarli: archeologia dei materiali per il futuro. www.antoniocagianelli.com
Giovanni Minelli sperimenta con la luce, tra arte e industria, arrivando a trasporre le geometrie del sacro al profano dell'oggetto d'uso. giominellidesign@gmail.com
Britta Herrmann con la sua collezione MANI racconta di culture differenti che si sono incontrate disegnando su una tovaglia di carta davanti a un bicchiere di vino e di pensieri comuni che si sono sporcati le mani. www.manimadeinitaly.blogspot.it/
Mara srl creagli sgabelli Ben che sono come un foglio che si adagia sul supporto metallico. www.marasrl.it
Roberta Magagnotto presenta le sue Light drops, delle gocce che brillano, sintesi di creatività, artigianalità e sperimentazioni sui materiali, con inclusioni in resina illuminate a LED. www.magaerre.it