La tavola della salute, Catherine Kousmine

Creato il 27 febbraio 2014 da Serenagobbo @SerenaGobbo

Il libro è diviso in tre parti.
La prima analizza gli elementi di base che compongono il cibo e il nostro corpo. Da considerare che la Kousmine studia e lavora come medico nella prima metà del Novecento, dunque alcune sue intuizioni sono davvero notevoli, se si considera che si era agli esordi dell’analisi delle vitamine, dei sali minerali e di certi fitocomponenti.
Questa è la parte che ho trovato più interessante, sebbene certe affermazioni debbano essere vagliate alla luce delle scoperte più recenti.

Le altre due parti riguardano le malattie degenerative, meno gravi e poi più gravi. Qui ho saltato diverse pagine perché non soffrendo di miastenia, suppurazioni, coliti, disfunzioni renali, ecc… mi sono limitata alle malattie che mi hanno colpita o che hanno colpito qualcuno che conosco.

Preciso (tanto perché non si dica che leggo solo testi scritti da vegani) che la Kousmine non è vegana, e l’attenzione che porta per il cibo era (è) straordinaria, considerando l’ambiente medico di allora e di oggi; un’attenzione pratica, basata sulla sua personale osservazione dei pazienti.
Ci consiglia, tra l’altro, di stare molto attenti ai grassi (ma distingue bene tra di essi) e ai prodotti industriali, di scegliere farine macinate da poco e solo certi tipi di carne, di approfittare delle sostanze che si trovano nei vegetali eccetera.

E ora, una curiosità: La Kousmine ci parla del professor M. Hindhede, specialista danese in materia di nutrizione.

Durante il blocco della Danimarca dovuto alla seconda guerra mondiale (1939-1945) egli fece ridurre dell’80% l’allevamento dei suini destinando all’alimentazione umana l’orzo, le patate, la crusca e il latte che abitualmente venivano usati per gli animali; e ordinò a preparazione di pane di segale integrale. in tal modo evitò al proprio paese la carestia.
A quest’alimentazione più povera di proteine derivate dalle carni corrisposero un miglioramento della salute pubblica e un calo del 17% della mortalità per malattie o vecchiaia, cosa mai verificatasi in tempo di pace!



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