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La telefonata di Giuliano Amato non è uno scoop

Creato il 17 settembre 2013 da Tabulerase

giuliano amatoLa telefonata con protagonista Giuliano Amato che sta facendo tanto scalpore, dopo che il Fatto Quotidiano ne ha pubblicato il testo e la registrazione, non è precisamente uno scoop.

I fatti risalgono al 1990, quando Anna Maria Gemignani, vedova di Paolo Barsacchi, parlamentare socialista accusato, seppur morto anni prima, dai compagni di partito di aver intascato una profumatissima tangente, per difendere la memoria del marito minaccia di fare nomi e cognomi dei veri colpevoli. E a questo punto che Amato la chiama per dissuaderla. I veri colpevoli furono condannati nel dicembre del novanta e il contenuto della telefonata era ben noto ai giudici.

Il Fatto Quotidiano, facendo riferimento alle parole pronunciate da Giuliano Amato in quella occasione, ne chiede le dimissioni da giudice della Corte Costituzionale.
Sottolineando nuovamente che i fatti denunciati risalgono al 1990 e che non erano ignoti, ecco un breve riassunto delle cariche ricoperte da Amato dal 1990 in poi senza che nessuno ne abbia mai chiesto le dimissioni per via di quella telefonata:

- Presidente del Consiglio dei Ministri dal 28 giugno 1992 al 22 aprile 1993 e dal 25 aprile 2000 all’11 giugno 2001.
- Ministro del Tesoro (1999/2000), con D’Alema Presidente del Consiglio.
- Ministro dell’Interno (2006/2008), con Prodi Presidente del Consiglio.
- Presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (1994-1997).
Inoltre, da quel lontano 1990, non c’è stato momento di crisi politica senza che il nome di Amato sia stato invocato come quello del Salvatore della patria…
Perchè chiederne le dimissioni “solo” ora?

AMR


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