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La tenerezza delle rette parallele

Creato il 13 settembre 2013 da Ilgrandemarziano
La tenerezza delle rette paralleleFa un po' tenerezza assistere allo scambio epistolare tra Eugenio Scalfari, colosso (ateo) del giornalismo italiano, e Papa Francesco. Fa un po' tenerezza perché sotto quello smalto di originalità che Scalfari attribuisce alle risposte del Papa, e che dovrebbe (o potrebbe) essere desunto dall'interesse che dovrebbe essere suscitato dalle domande da lui poste, quello che resta è la solita manciata di banali chiacchiere da sagrato o da zerbino quando il parroco viene per benedirti la casa, dentro l'abito talare, la cotta un po' spiegazzata dalla lunga giornata, la stola che sa di muffa e incenso, una valigetta di pelle nera a penzolargli in fondo a un braccio e il chierichetto al seguito (i volantini con la preghiera li tiene lui), che tu hai socchiuso la porta (blindata) giusto quel palmo per dirgli: "Grazie, ma non credo" e lui ti risponde: "Guardi che Dio la ama lo stesso", argomenti per non-udenti che, sotto quella patina di apertura e amicizia (non certo ipocrita, per carità), evidenziano l'incomunicabilità asimmetrica di due mondi. E se l'incomunicabilità non sarebbe un problema, è l'asimmetria a rendere la questione (sempre) alquanto spinosa. Perché a un ateo non interessa convertire il credente, ma la presuntuosa ostinazione del viceversa non potrà mai rinunciare alla sua missione.

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