‘La tentazione di essere felici’: una costante dell’uomo di oggi e di ieri, soggetto di sterminate riflessioni letterarie e dell’ultimo, commovente, scanzonato ed irriverente romanzo edito Longanesi e firmato Lorenzo Marone.
Verità, dubbi e certezze coinvolgono e stravolgono le vite dei protagonisti, a cominciare da Cesare Annunziata, vecchio cinico convinto di aver già goduto di gioie (poche) e disavventure (parecchie) che la vita gli ha saputo riservare, passando per i figli e per gli anziani e nevrotici vicini di casa Marino ed Eleonora- ‘la gattara’- fino alle forti personalità femminili di Rossana, matura infermiera che arrotonda le entrate con attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere, e della giovane ed enigmatica Emma, sposata ad un losco individuo ben poco meritevole del suo affetto.
Ciascuno con i propri segreti, ambizioni e desideri, abilmente delineati dalla penna di un giovane scrittore capace di cogliere le sfumature chiaroscurali che convivono in ognuno di noi.
Abbiamo incontrato l’autore per svelarci qualcosa di più su di sé e sul suo ultimo romanzo.
Di se stesso scrive: ‘Preferisco i cattivi ai finti buoni’; un pensiero, questo, condiviso dal cinico e burbero protagonista del suo ultimo romanzo, Cesare Annunziata. Quanto di Lorenzo Marone si ritrova nel suo personaggio?
Non troppo, Cesare è molto più ironico e ‘leggero’ di me. Quello che ci accomuna è il tema del rimpianto, delle scelte sbagliate; io, come lui, ho fatto degli sbagli. Per fortuna ho rimediato prima di arrivare a settantasette anni!
Napoli: città natale e sfondo di diversi suoi scritti, dai quali emergono pregi e difetti, bellezze e condanne di un luogo unico nella sua singolarità. Crede che parlandone possa ampliare una visione stereotipata della città?
Napoli è volutamente sullo sfondo. Credo sia una città sovraesposta, così ho scelto di descrivere una Napoli diversa, ‘normale’, la mia Napoli. Il condominio di Cesare Annunziata potrebbe trovarsi in una qualunque città italiana.
Abbandonarsi all’istinto, vivere appieno la vita godendo di ogni piccola gioia che ci è concessa: la ‘tentazione di essere felici’, riproposizione moderna del ‘carpe diem’ oraziano, rappresenta la sfida maggiore per l’uomo di ogni epoca ed età.
Tre suoi espedienti per tentare di essere felice nella quotidianità.
Accorgersi delle piccole cose ‘belle’ che ci circondano in ogni momento, saper godere dell’amore che ci donano gli altri e che, spesso, tendiamo a non vedere, e cercare di abbandonarsi all’istinto, che è più potente di quanto crediamo, e sa guidarci.
Amore coniugale, filiale, amori impossibili, innamoramenti: nel suo romanzo conduce una schietta analisi delle declinazioni di questo sentimento. Quali sono i suoi romanzi preferiti in merito?
‘Le correzioni’, di Franzen, è uno dei miei libri preferiti. Mi piace analizzare le dinamiche familiari, spulciare nel ‘non detto’ presente in ogni famiglia.
‘Daria’, ’Novanta’, ‘La tentazione di essere felici’: rapporto padre-figlia, Napoli ed una scanzonata quanto toccante riflessione esistenziale rispettivamente al centro di ciascuno dei suoi romanzi. Da cosa trae ispirazione per le sue tematiche?
Parlo di quello che mi colpisce o di sentimenti che sento miei: i temi esistenziali, la vita, in tutte le sue sfaccettature, i rapporti familiari, l’amore, sono argomenti che riguardano un po’ tutti. Forse per questo molti si identificano in Cesare Annunziata.
Progetti in cantiere?
Un nuovo romanzo sicuramente. E anche questo parlerà di dinamiche familiari, solo che il protagonista stavolta non sarà un ‘vecchietto’!
Lorenzo Marone (Napoli, 1974) si è laureato in Giurisprudenza ed ha esercitato l’avvocatura per quasi dieci anni, mantenendo parallelamente un’intensa attività di scrittore.
Suoi sono i libri: ‘Daria’ (La gru, 2012); ‘Novanta. Napoli in 90 storie vere ispirate alla Smorfia’ (Tullio Pironti, 2013); ‘La tentazione di essere felici’ (Longanesi, 2015).
Per ulteriori informazioni e curiosità si visiti il sito ufficiale di Lorenzo Marone
Alla prossima lettura!
Monica