Cari amici affezionati della mia rubrica di recensioni cinematografiche, un saluto a entrambi. Torna oggi dopo tanto tempo l’appuntamento con questo spazio in cui, dopo aver visto un film al cinema, decido di parlarne come se ne avessi titolo a farlo. Oggi ripartiamo con una cosa leggera leggera: La teoria del tutto (The Theory of Everything) di James Marsh.
La teoria del tutto racconta la storia del fisico inglese Stephen Hawking. Non dovete però aspettarvi grandi trattati di fisica o un racconto veramente biografico in senso tradizionale: quello che il regista ha cercato di portare sul grande schermo è soprattutto la storia d’amore tra Stephen (Eddie Redmayne) e Jane (Felicity Jones). E durante questa storia d’amore succede quella cosa chiamata “vita”, con tutti i suoi aspetti positivi e negativi.
Dopo nemmeno mezz’ora di film io ero già una valle di lacrime. Se c’è una cosa che mi fa piangere come un vitellino è l’immedesimarmi nelle sofferenze altrui. E non sto parlando di sofferenza fisica, ma di sofferenza mentale, che diventa ancor più commovente quando l’amore ti porta a fare di tutto per superarla e metterla in secondo piano. Alcuni hanno criticato il film perché insiste molto su questi aspetti, ma forse è proprio questo ciò che più ti fa apprezzare la pellicola.
Non a caso, gli attori sono candidati all’Oscar e sono senza dubbio stati bravissimi (Eddie Redmayne ha anche già vinto il Golden Globe come miglior attore protagonista in un film drammatico). Insomma, vi consiglio di andarlo a vedere, ma armati di un pacchetto di Kleenex.
Livello di SHAZAMMABILITÀ: medio-basso. Non è di certo la protagonista assoluta del film, ma ha un suo ruolo.
Livello di BONAGGINE DEL CAST: medio. Un applauso a Felicity Jones che per altro è Maria Elena Boschi, solo che molto più figa.
Quanto dura / quanto sarebbe dovuto durare: 123/ 120 minuti. 123 minuti non sono facilmente digeribili, soprattutto visti i temi trattati. Difficile però pensare di condensare ulteriormente.
Mi devo fermare dopo i titoli di coda per vedere la SCENA NASCOSTA o posso andare direttamente a casa? No, andate pure diretti a casa a finire di piangere.
GIUDIZIO COMPLESSIVO: 4 Anna Praderio su cinque.