Sono le 13.
Al castello, nel punto più alto della città.
Sovrasta un paesaggio verde, a tratti marrone, striato.
E' la terra che si vede da qui.
Non si vede lo stretto, non si vede l' orizzonte, non da qui.
E' la terra che si vede da qui.
Il cielo è grigio, ci sono molte nuvole a coprire l' azzurro.
Sento un vento, forte, che mi accarezza il viso.
E' caldo. Uno strano vento caldo di un inzio novembre, insolito.
Chiudo gli occhi.
Sento il fischiare del vento caldo.
Sento qualche macchina passare.
Non sento altro.
Mi porta via per un attimo il vento,
mi porta con sè, fra gli alberi, le montagne e le pianure,
fra le casette basse, i terreni coltivati e le castagne.
Mi porta in un posto, un posto che somiglia a questo.
In un posto che sembra quello di oggi.
Apro gli occhi.
La vedo, la terra.
Sono tornata.
Sono a casa.