Magazine Diario personale

“La terra” by Monfredini Luigi

Da Parolesemplici

aratura

Ne senti il profumo quando cammini

te la porti dentro se parti e vai via

sono germogliate piante e destini

l’arguzia dei contadini e l’allegria

che se ne prendono cura nella fatica

portandone i segni sul corpo

ripetono gesti di una storia antica

è come un mare che non ha porto

spesso viene dall’uomo insultata

che non ne capisce il vero valore

a volte è crudele e può essere ingrata

la si corteggia col lavoro e il sudore

è come una donna dai forti fianchi

che si mostra con i figli generosa

e alla sera quando tornano stanchi

gli prepara la buona cena premurosa

nei giorni di festa indossa i fiori

è bella direi in tutte le stagioni

e ti rapisce con gli infiniti colori

ti stuzzica con insetti e pungilioni

ci sono gli angoli incolti e nascosti

dove la natura ancora comanda

magici splendidi fantasiosi posti

dove svanisce poi ogni domanda

in lei la corsa dei chiassosi bambini

ma non nasconde mai la sua durezza

è sincera, per l’occhio non ha confini

come non percepirne la forza e bellezza

certo è necessario conquistarla

con la terra c’è sempre da imparare

peccato per chi non riesce ad amarla

e non capisce cosa si deve apprezzare

appare sempre diverso il raccolto

e la resa poi non è sempre buona

ma nella terra c’è il nostro volto

e si deve trattarla come una persona

perché la sua grazia si può vedere

quando poi ti siedi felice a tavola

la trovi in ogni cibo e nel bicchiere

così la sua dura realta diventa favola

Poesia candidata al Premio internazionale di poesia Piccapane


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