La terra del sole

Creato il 19 gennaio 2011 da Scienziatodelcibo @scienziatodelci

In questo blog si cerca di fare anche una lettura della società civile dal punto di vista di chi vive nel mondo del food e quello agricolo e dell’agroindustria. Non posso fare a meno quindi, di ospitare un intervento di Carlo Petrini, fondatore di SLOW FOOD, associazione alla quale, tra l’altro, aderisco. L’intervento di Petrini è stato raccolto da “La Repubblica” in questo articolo, nel quale denuncia l’assurdo e imperterrito sfruttamento del suolo con una mai interrotta speculazione che oggi non riguarda solo l’edilizia selvaggia, ma la nuova cementificazione dei suoli con l’alibi del business “pulito” dei pannelli fotovoltaici e impianti eolici.

Così in Africa la Repubblica Cinese fa accordi con gli Stati sovrani e i dittatori, per l’affitto di milioni di ettari espropriati ai pastori e dedicarli alle piantagioni di materie prime delle quali l’impero cinese ha ossessiva necessità. Mentre in Africa si consuma questo innovativo metodo di sfruttamento, ribattezzato LAND GRABBING, in alcune Regioni italiane, in primis la nostra Puglia, si autorizza la “morte” di ettari di terreni coltivabili, cementificandoli con distese di pannelli fotovoltaici, spesso finanziati da dubbie società a fini di lucro a breve/medio termine. Queste compagnie (banche, agenzie, società) stipulano contratti ventennali con gli agricoltori per lo sfruttamento dell’energia solare e ricavarne in primis l’incentivo statale. Tra vent’anni, quando presumibilmente gli incentivi statali non saranno più tali da giustificare quell’investimento, potrebbe accadere che tali società abbandoneranno il business e l’agricoltore rimarrà con qualche soldo in tasca guadagnato in venti anni e soprattutto, con un impianto di ettari di pannelli da smaltire e terreni che non potrà mai più bonificare, a meno che non voglia in un colpo consumare i guadagni di venti anni!

Qui l’intervento completo di Petrini a La Repubblica.


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