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La terza gamba di Oscar Pistorius

Creato il 24 febbraio 2013 da Lucas
Sarà la giustizia sudafricana a stabilire che tipo di condanna per omicidio subirà Oscar Pistorius.
In attesa del dibattimento, i media internazionali concentrano chiaramente l'attenzione su tutti i risvolti d'indagine che vengono via via rivelati dalle fonti investigative. A naso, tuttavia, pare altamente probabile che Pistorious abbia ucciso la sua fidanzata in seguito a uno scatto d'ira determinato, quasi sicuramente, dalla gelosia; inoltre, una rabbia che potrebbe addirittura essere provocata dall'uso ch'egli avrebbe fatto di steroidi anabolizzanti e stimolanti sessuali* che la polizia ha scoperto nella sua abitazione:
«The drugs, which boost muscle growth by raising levels of male hormone testosterone, are banned in sport. They can cause liver and heart damage — as well as the aggressive behaviour known as “roid rage”.» The Sun
A mio avviso, la vicenda Pistorius potrebbe servire come punto di partenza per un'inchiesta internazionale sull'uso (o abuso) del doping dato che, appunto, nella casa di uno dei più famosi atleti del mondo, simbolo di tutti gli sportivi, sono trovati steroidi anabolizzanti stimolanti sessuali* che non sarebbero mai stati scoperti se non ci fosse stato l'omicidio.
Il Comitato Olimpico Internazionale, se fosse veramente interessato a “stanare” chi si dopa**, dovrebbe subito, tomo tomo quatto quatto, inviare i suoi ispettori (muniti di giubbotti antiproiettile) nelle case di tutti gli atleti vincitori di medaglie, per vedere se anch'essi nascondono in dispensa tali tipi di farmaci.
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*Lo stimolante sessuale via endovena gli serviva per la terza gamba?**Io sono per il doping “libero”, democratico, dichiarato in anticipo per combattere (in parte) la disparità di condizioni di partenza, che nello sport, come nella vita, piacciono tanto alle merde secche.
A parte, ma mica tanto.Colgo l'occasione di ri-citare un libro serio sull'argomento che, incidentalmente, è scritto da un mio amico, ma questo non vuol dire niente. Il libro è di Alex Grossini, Etica e nuova genetica. Una posizione liberale, Bruno Mondadori, Milano 2011.Da pag. 91-92 estraggo citazione adatta al caso Pistorius:
«Intuitivamente ci sembra che un individuo che consegue certi risultati facendo ricorso a un aiuto esterno non sia pienamente meritevole del risultato (e questo dovrebbe risolvere il piano morale) e addirittura non sia nemmeno pienamente autore di quel risultato. Non è un semplice problema di attribuzione di responsabilità, in questo secondo caso, ma diventa quasi un caso ontologico, perché una persona che fa uso di sostanze che alterano le sue capacità non è se stessa, come siamo soliti dire. Anche a livello penale si concedono le attenuanti a chi agisce e compie un delitto sotto l'influsso di sostanze in qualche modo psicoattive (dall'alcol alle droghe pesanti), quindi riconosciamo che “è un'altra persona”, la persona che ha commesso il crimine e quella che adesso deve essere punita sono almeno abbastanza diverse da farci ritenere che la punizione non debba essere comminata con la stessa gravità che si usa con chi è nel pieno della propria consapevolezza. Ebbene, pare che dietro all'argomento dell'essere autore dei propri risultati usato contro lo sport funzioni un ragionamento simile, a livello inconscio e intuitivo: “Più l'atleta dipende dai farmaci o dalle messe a punto genetiche, meno i suoi successi rappresentano un risultato suo” (M. Sandel)».
E quindi, per ritornare a Pistorius: da un punto di vista penale, gli converrà confessare l'uso di sostanze dopanti per avere le attenuanti a discapito delle sue imprese sportive “pulite”?

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