La top ten degli onorevoli dinosauri: la maggior parte di questi brontosauri sta costruendo il “nuovo” centro

I principali Bronto-eletti.

Dal maggio del 1972  Beppe Pisanu e con lui un figlio d’arte come Giorgio La Malfa allora trentatreenne.

Fin dal 1987 i conti della Camera dei deputati sono gestiti in qualità di amministratore di “condominio”, ovverosia “questore”, dall’allora socialista brindisino Francesco Colucci, 34 anni di scranno all’attivo.

Mario Tassone. Sconosciuto ai più perché poco televisivo deputato calabrese dell’Udc che però al collegio di Reggio conoscono bene. Risultato: 35 anni in Parlamento, uno in più di Colucci.

Il resto è red carpet per i big che ritroveremo tra un anno allo stesso posto.

Cicchitto 33 anni, Casini e Fini 30, Bossi 26, financo il “giovane” segretario leghista Maroni di lustri a Montecitorio ne vanta ormai più di quattro, forte delle sue 21 candeline dall’approdo del ‘92.

Ventuno, come Gasparri, La Russa e Calderoli.

Il settantaseienne Silvio Berlusconi, pronto a rilanciarsi o forse a mollare, sta facenedo i conti anche con i suoi 19 da «professionista della politica». Non che l’affare riguardi solo la destra.

A sinistra almeno si sono posti il problema, anche se c’è gente che fa politica da quando aveva 15 anni e oggi ne ha almeno il trliplo.

La questione generazionale è sollevata da Renzi e rilanciata ora dal contropiede di Veltroni.

Livia Turco, dopo 25 anni, ha già detto che si farà da parte se lo faranno anche gli altri.

Anna Finocchiaro, 25 anche lei, è in odore di deroga. D’Alema è finito nell’occhio del ciclone, coi suoi 23 anni di Montecitorio.

Poco più dei 20 di Anna Serafini, consorte Fassino.

E giù scendendo, ma sono 25 i dirigenti-parlamentari Pd con 15 e più anni all’attivo.

A destra avrebbero poi un altro genere di problemi, dato che i 16 anni in aula del senatore Marcello Dell’Utri si intrecciano con la frequentazione di altre “aule”. Ma questa è un’altra storia

L’ex premier Massimo D’Alema è in Parlamento da 23 anni, più di lui solo Livia Turco e Anna Finocchiaro.

Considerazione: rottamare è un termine che mi disgusta.

Meglio parlare con responsabilità della assoluta necessità di un ricambio generazionale.

Curiosità i più brontosauri stanno lavorando al “nuovo” grande centro.

Complimenti a chi gli crede.