La Torre Eiffel ricoperta di Piante e Fiori? Forse…

Negli ultimi anni ha preso piede un’iniziativa “verde” particolare, del tutto innovativa e determinata da esigenze ecologiche dal momento che gli spazi cittadini destinati ai parchi naturali sono sempre piu’ sacrificati all’espansione architettonica. Si tratta dei giardini verticali, costruzioni botaniche che sfruttano le superfici verticali, appunto, di palazzi e monumenti.

Ma la bellezza, la particolarita’ e l’innovazione di queste costruzioni verdi ha fatto si’ che nel tempo diventassero anche delle opere d’arte. Ed ecco che a Parigi nasce un’idea: trasformare la Torre Eiffel nella piu’ grande pianta del mondo!

Qualche mese fa il gruppo ingegneristico Ginger, specializzato in architettura ecologica, ha infatti reso noto tramite il quotidiano Le Figaro un progetto che prevede di ricoprire la Torre Eiffel con 600mila tra piante e fiori per farne un simbolo dell’impegno ecologico internazionale nonche’ un’opera d’arte. In un mondo ossessionato dalla problematica dei rifiuti e del riscaldamento globale, il progetto vuole infatti trasformare l’icona parigina in un’opera d’arte per sensibilizzare i cittadini di tutto il mondo a uno stile di vita’ piu’ ecologico.

Nella periferia di Parigi, intanto, il gruppo Ginger ha gia’ progettato un prototipo in scala della Torre Eiffel, sia per valutare la varieta’ di piante piu’ adatta al clima parigino, capace anche di ricreare sulla torre effetti cromatici e scenografici con lo scorrere delle stagioni, sia per studiare un sistema di impianto idraulico efficace e sicuro. Il giardino verticale non puo’ certo costituire un pericolo per l’illuminazione notturna della torre ne’ per i suoi visitatori, circa 7 milioni ogni anno!

 Il calendario per la realizzazione del progetto prevede allora una tempistica esatta, calcolata soprattutto sui tempi di fioritura delle piante che per ora sono coltivate in vivaio. Il rivestimento in fiori della Torre Eiffel sarebbe fissato entro gennaio prossimo e resterebbe fino a Luglio 2016 in esposizione, proprio come un’opera d’arte che racconta il senso artistico di un “gioiello dell’ecologia agli occhi del mondo”.

Silvana Lagrotta @Fallo Sapere