Chi ha stilato la classifica degli edifici più brutti del mondo è il quotidiano inglese Daily Telegraph, mostrando dei palazzi che sono assai raccapriccianti: dalla Corea alla Cina, dalla Gran Bretagna a Cuba. Si resta basiti nel vedere tante bizzarrie.
Possiamo sicuramente definire a dir poco “originale” la sede, in Ohio, della Longaberger Basket Company a Newark che rappresenta un enorme cesto da pic nic tutto giallo o nel restare attoniti di fronte alla bruttezza dell’edificio «Fangyuan» di Shenyang, in Cina. Si hanno però maggiori perplessità guardano la “bruttezza” di palazzi come l’«Elephant Building» di Bangkok, in Thailandia, o, appunto, la nostra Torre Velasca.
La Torre Velasca, progettata sulle ceneri di un’area distrutta dai bombardamenti degli americani nella Seconda Guerra Mondiale e realizzata negli anni Cinquanta, è alta più di cento metri ed è stata realizzata in stile neoliberty. La parte inferiore ospita uffici e negozi, mentre nella parte più alta ci sono appartamenti. Nonostante sia stata da più parti definita un pugno nell’occhio, per i milanesi ormai è uno dei simboli della città.
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