Fin dagli anni Cinquanta Verona era stata una importante base Statunitense della “Southern European Task Force”, la SETAF.
Quando ancora ero alle elementari mi ero fatta un’amica Americana, una ragazzina Hawaiana, che per quasi tre anni ha abitato nella mia stessa palazzina.
Questa amica ce l’ho ancora: ora vive in Nevada e ci manteniamo in contatto con periodici aggiornamenti sulle rispettive famiglie, la salute, i nipoti, i viaggi.
Non ci siamo più riviste dopo la sua partenza dall’Italia, ma abbiamo sempre mantenuto un rapporto epistolare a volte scarno e carente, ma abbastanza regolare. E questa faccenda dura da, vediamo… ben più di 50 anni!
È con lei che è cominciata la mia conoscenza della lingua “Inglese” e del cibo made in U.S.A.
Sua madre preparava una torta con le noci Pecan che era una favola.
Preparo anch’io una torta con le noci Pecan che è una favola: all’americana come la sua.
Si fa una pasta frolla nel solito modo con 220 gr di farina, 120 gr di burro, 1 uovo intero, 60 gr di zucchero e 1 pizzico di sale e si mette in frigo per una mezz’oretta.
Intanto si frullano insieme 3 uova, 75 gr di zucchero, 50 gr di farina, 200 ml di sciroppo d’acero, 50 gr di burro fuso e 1 tavoletta da 125 gr di cioccolato fondente spezzettato.
Si stende la pasta con il mattarello, si fodera una tortiera imburrata e infarinata e si bucherella il fondo con i rebbi di una forchetta.
Si tritano a coltello 120 gr di noci Pecan già sgusciate e si spargono sulla base di pasta (non usate il frullatore: si polverizzano troppo, invece si devono sentire).
Si versa il composto cremoso nel guscio di pasta e si dispongono sopra altri 150 gr di gherigli in cerchi concentrici.
Si inforna a 220° per 10 minuti, poi si abbassa la temperatura a 160° e si cuoce per altri 40 minuti.
La Pecan Pie, come la vendetta, va servita fredda.
Le difficoltà che si possono incontrare con questa torta sono:
- il reperimento delle noci Pecan (che però io trovo anche alla Esselunga), ma al loro posto si possono utilizzare le noci di Sorrento. Sono un po’ meno esotiche, ma altrettanto buone;
- la poca dimestichezza nell’uso dello sciroppo d’acero. Anche in questo caso si può rimediare: si sostituisce con 100 ml di miele e si usa lo zucchero di canna anziché quello semolato;
- non riuscire a smettere di mangiarla, ma a questo, purtroppo non c’é soluzione alternativa!
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