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Non sappiamo se questa descrizione sia stata tenuta in conto, ma il fatto è che quella che è stata costruita pochi anni dopo per celebrare il centenario della Rivoluzione, in occasione dell'Expo del 1889, e che sarebbe diventata il monumento più conosciuto al mondo è alta il doppio: mille piedi, trecentoventiquattro metri. E anche lei non ha grande utilità. Fu progettata dall'architetto Stephen Sauvestre di cui nessuno si ricorda più, mentre non credo esista una persona sulla faccia della terra che non abbia almeno sentito nominare Gustave Eiffel, l'ingegnere calcolatore. E questo, lasciatevelo dire per esperienza diretta, è assai singolare: di solito è l'architetto progettista, il cui nome viene ricordato (qualche volta), ma novanta su cento nessuno sospetta minimamente che sia necessario anche il contributo di un ingegnere perchè una costruzione stia in piedi. A onor del vero Eiffel fu affiancato da Maurice Koechlin ed Emile Nouguier, anche loro velocemente quanto ingiustamente dimenticati, come il povero Sauvestre.
La torre, com'era prevedibile, aveva suscitato una polemica enorme e una serie infinita di petizioni: prima perchè non venisse costruita, e poi perchè fosse lestamente demolita. Aveva firmato anche Guy de Maupassant, il quale affermava che dalla terrazza della Tour Eiffel si godeva il più bel panorama di Parigi perchè era l'unico posto da cui non la si poteva vedere.
Nessuno può sapere in quanti milioni di fotografie ha fatto e continua a fare da sfondo, ma ogni giorno non si contano coppie di sposi, bambini mature signore in vacanza
e coppie di amici che da tempo immemorabile (non è vero, in realtà me lo ricordo benissimo: dal 1971) hanno stabilito solennemente di tornare ogni dieci anni per farsi immortalare insieme
Dal 2000 tutte le sere, ad ogni ora e per cinque minuti, la torre lampeggia e scintilla come un albero di natale con un effetto che onestamente un pochino kitch lo è, ma è un kitch talmente suggestivo che strappa sempre un oooooh di meraviglia alle centinaia di turisti in attesa sul prato
I parigini doc, quelli che in quanto a snobismo non sono secondi a nessuno, si vantano di non esserci mai saliti ma sarebbe interessante chiedere quanti di loro sarebbero disposti, oggi, a firmare una di quelle petizioni di cui sopra.
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