Proprio due giorni fa stavo spammando il mio articolo sul rapporto “Scuola-Chiesa” su un gruppo Facebook palesemente cristiano e mentre stavo, appunto, pubblicando il link del mio post mi sono imbattuto in un articolo che ha attirato la mia attenzione: “Tutti i rischi di Halloween“.
Questo articolo scritto da Carlo Climati e pubblicato sul portale “Zenit – Il mondo visto da Roma” (sito chiaramente cristiano) punta il dito contro una festività di “importazione”: Halloween. Le tematiche affrontate in questo post e le riflessioni che hanno scatenato in me mi hanno spinto a scrivere questo articolo di risposta e ha dire, attraverso la rubrica “Le risposte del micio”, la mia sulla questione.
Climati, in questo articolo, critica aspramente la festività anglosassone e sottolinea il fatto che questa festa “pagana” oscuri la festa di tutti i Santi e la Commemorazione dei Defunti. Inoltre afferma testualmente che “è inaccettabile l’idea di una vera e propria colonizzazione culturale che punta a distruggere le radici della nostra tradizione cristiana”, dichiara che “la festa di Halloween si inserisce” nell’ormai comune tipologia “di non-cultura” e allude al fatto che la subentrazione in Italia di questa festività abbia causato l’eliminazione “dei crocifissi dai muri delle scuole”.
Partendo dal presupposto che mi dia abbastanza fastidio sentire associare qualunque cosa, anche questa sciocca tematica, al cristianesimo e in primis alla Chiesa vorrei commentare questo post dicendo, come prima cosa, che la tradizione Italia non deve essere per forza associata al cristianesimo e che nella nostra penisola, per l’articolo 3 della nostra Costituzione, vi è libertà di pensiero e nessuna religione può essere più, per così dire, importante e privilegiante rispetto alle altre. La globalizzazione, vista da molti (come la Chiesa) portatrice di parecchi aspetti negativi, a mio parere è il motore della civiltà contemporanea. La globalizzazione oltre che indubbiamente ad omologare i popoli, da sicuramente a tutti la possibilità di ampliare le proprie conoscenze in modo più completo e ci fa scoprire culture, atteggiamenti e costumi nei quali ci potremmo molto immedesimare e che senza di essa rimarrebbero a noi sconosciuti. Una delle più grandi paure della Chiesa di Roma è che i cittadini escano dal tunnel tradizionale e che si affacciano a “paesaggi” più ampli e che abbino molteplici possibilità, da un punto di vista ideologico si intende, di scelta.
Offendere altre tradizioni o culture attribuendole l’appellativo di “non-culture” è vergognoso e irrispettoso. Costruire false problematiche sulla festività di Halloween è ridicolo e arrampicarsi sugli specchi per difendere la propria tesi dicendo che il famoso “Dolcetto o scherzetto rappresenta un “piccolo ricatto” ” o che sia diseducativo è un parere altamente infondato.
Carlo Climati non si ferma qui e continua dicendo che le feste in discoteca nel periodo di Halloween “rappresentano una vera e propria esaltazione del macabro, in cui le persone indossano i costumi più orribili e dissacranti, a volte anche offensivi nei confronti della religione”. Invito vivamente Climati a descrivermi più accuratamente quali costumi siano offensivi per la Chiesa e se veramente pensa che, se così fosse sarebbe grave, che i travestimenti di Halloween siano dissacranti.
Ma il clou dell’articolo è il parere di Climati rispetto al computer grazie il quale, secondo il suo parere, “è diventato più facile cercare informazioni e approfondire rapidamente la conoscenza dell’occultismo”. Sicuramente il computer è un mezzo potente e alquanto pericoloso ma accusare, un mezzo d’informazione così meritocratico, che da ha tutti la possibilità di dire la propria (come sto facendo io in questo post e forse questa è la tua paura) e di informarsi in modo alternativo, di favorire l’occultismo è estremamente riduttivo.
In conclusione, caro Climati, la tradizione non deve essere statica, non può essere immodificabile. Il bello della tradizione è la paradossale mutazione e cambiamento. Se così non fosse non voglio immaginare la civiltà che avremo davanti ai nostri occhi. Per quanto riguarda il discorso “religione”, a mio parere, la Chiesa ha altri problemi di cui occuparsi come i casi di pedofilia, i molteplici problemi interni, il caso Vatileaks, lo Ior, la Fame e le Guerre nel mondo e sarebbe ora che la Chiesa finisca ogni benedetto anno, nel periodo pre-Halloween, di occuparsi di una tematica sciocca e banale come un semplice festa autunnale (la rima non è voluta).