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La Trafila garibaldina e la lunga calza verde

Da Zazienews
La Trafila garibaldina e la lunga calza verdeCi sono molti modi per ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia, ci sono molti modi per andare alla scoperta dei personaggi, dei luoghi, dei pensieri e dei fatti che hanno contribuito alla nascita della nazione. Oggi noi ve ne suggeriamo due.
Non conoscevo il bellissimo mediometraggio d’animazione La lunga calza verde di Roberto Gavioli, l’ho scoperto grazie a Roberta, attenta conoscitrice dell’immagine in movimento.
Un incontro straordinario: realizzato in occasione del centenario dell’Unità d’Italia, il breve film racconta, in forma ironica e critica di un turismo che calpesta lo Stivale, e poi dell’epopea risorgimentale che ha determinato la nuova storia del nostro paese.Un capolavoro del 1961 che porta la firma di Roberto Gavioli e Cesare Zavattini.
Ideatore, assieme al fratello Gino, della Gamma Film, Roberto Gavioli ha realizzato alcuni tra i più interessanti lavori d’animazione che diventarono patrimonio degli italiani attraverso Carosello.
La lunga calza verde è un’occasione di visivo raffinata, capace di dare informazioni e di far entrare lo spettatore dentro la storia, di viverla assieme agli italiani che colorano di rosso la loro camicia e a Camillo Benso Conte di Cavour, che da abile stratega, tesse una verde Italia.
Il secondo incontro con l’Italia del Risorgimento è il nuovo libro di Angela Nanetti, Morte a Garibaldi, uscito per i tipi di Giunti.
Un romanzo per adolescenti che racconta di Melania, ragazzina milanese quattordicenne, che si vede coinvolta, contro la sua vLa Trafila garibaldina e la lunga calza verdeolontà, in un viaggio attraverso i luoghi della Trafila garibaldina, assieme al padre.
I genitori di Melania sono separati, la ragazza non riesce ad accettare la nuova famiglia del padre, e l’idea di trascorrere con lui una settimana in Romagna le fa orrore.
Ma lentamente il fascino del momento drammatico e avventuroso che porta Garibaldi nelle valli, la descrizione della sofferenza di Anita, il dolore dell’abbandono, la solidarietà silenziosa e salvifica di una rete di “italiani” che permettono al Generale di sfuggire agli austriaci, cattura Meliana facendole guardare il mondo con altri occhi.E accanto alle figure riportate dal passato, tra le pagine si muovono quelle dell’oggi: gli amici vecchi e quelli nuovi, gli incontri, gli amori. Bella la copertina.
Silvana Sola

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