Lucius Annaeus Seneca, sculpture by Puerta de Almodóvar in Córdoba. (Photo credit: Wikipedia)
Un po’ per diletto, un po’ per personale approfondimento, un po’ per passione, ho iniziato a tradurre dal Latino il ‘De tranquillitate animi’ di Seneca. Mi sono accorta infatti che la lettura in traduzione italiana molto fa perdere al testo del suo significato originario, che è ben più pregnante della traduzione (per quanto precisa e corretta) italiana.
Inoltre mi piace la complessità della sintassi Senecana, complessità che pare essere direttamente proporzionale alla profondità dei concetti espressi.
Già a partire dal titolo il testo latino, al lettore attento, pone una questione fondamentale: quella della contrapposizione del concetto di animus a quello di anima. Animo, non anima. E già si potrebbe riflettere su tutta la ampia gamma di significati ed interpretazioni che nel corso della storia i filosofi e le scuole filosofiche hanno fornito a questi termini.Certo, non mi propongo tutto questo lavoro, ma già andare a fondo del testo senecano penso possa dare una prospettiva nuova alla mia riflessione personale, così come -se avessi mai tempo- penso avrebbe capitale importanza nella mia crescita anche l’altro capitale testo di Seneca, il ‘De brevitate vitae’ (La brevità della vita); testo che, del resto, è già pronto sul mio comodino…