fonte http://www.neurolinguistic.com/pnl/scannedebooks/telepatia/1708.html
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1. Esercizi preparatori.
Il pensiero è fuggitivo: l’attenzione volontaria è dolorosa. Opporsi al giuoco dell’associazione spontanea delle idee e mantener fissa nella mente l’idea scelta costituisce uno sforzo spesso ben più penoso ed esauriente di ogni sforzo fisico. Tutti i trattati di Magnetismo Personale insistono sulla necessità di attaccarsi a dei pensieri definiti e mantenerli deliberatamente nella coscienza, di guidare il proprio pensiero anziché lasciarlo in balia delle suggestioni esteriori, insomma sulla necessità di saper dominare noi stessi se vogliamo influenzare gli altri (*).
(*) Vedere numerosissimi esercizi nei vol. N. 35: L’arte della memoria; N. 37: La Ginnastica Intellettuale; N. 44: Economia mentale; N. 51: La Ginnastica del sensi; N. 65: Magnetismo Personale; N. 63:; La Magia Pratica; N. 76: Energia Mentale.
Labase dell’azione a distanza (telepatia o meglio: telepsichia) consiste precisamente nel saper mantenere una rappresentazione mentale nitidissima nel campo dei cosciente e mantenervela fortemente, tenacemente, volitivamente (*).
(*) Vedere il vol. 18: Ipnotizzate voi stessi!
Prima di allenarsi alla nettezza, alla continuità e all’intensità psichiche, che affaticherebbero troppo senza una preparazione ben graduata, consigliamo di eseguire gli esercizi seguenti. Diciamo : eseguire e non leggere. Chi si limita a leggere non otterrà mai nulla. Leggere un libro di questa sorta e pretendere il successo, sarebbe come leggere la descrizione in un esercizio ginnastico e pretendere che i propri muscoli siano ingrossati.
I. – Leggete ogni giorno alcune pagine di un libro di psicologia, di filosofia della vita o altri argomenti spirituali e concentrate la vostra mente su ciò che leggete. Non permettete al vostro cervello di vagabondare ed esaurirsi inutilmente ; se si allontana, richiamatelo e imponetegli di nuovo l’idea scelta.
II. – Leggete durante cinque minuti e meditate un quarto d’ora su ciò che avete letto.
III. Tenetevi bene eretto sulla vostra sedia, la testa ferma, il mento avanti, le spalle indietro il più possìbile. Sollevate lateralmente il braccio destro sino all’altezza della spalla, volgete la testa a destra girando la punta delle dita e mantenendo il braccio sulla sua posizione orizzontale durante un minuto almeno. Fate la stessa esperienza col braccio sinistro e quando sarete arrivati a compiere dei movimenti eleganti e precisi, aumentate il tempo da un minuto a due, da due a tre e così via, sino a cinque minuti.
IV. – Prendete un bicchiere d’acqua, tenetelo fra le dita e tendete il braccio destro esattamente davanti a voi. Immobilizzatelo più che potete in modo da evitare che l’acqua si agiti nel bicchiere. Aumentate la durata come nell’esercizio precedente.
V. – Prendete una matita e applicatevi interamente a questo oggetto. Consideratelo, soppesatelo ; domandatevi quale è il suo uso, la sua Brutalità, quale la sua materia prima, quale il modo di preparazione, ecc. Non lasciatevi distrarre da nulla. Imaginate che non potreste dar alla vostra vita un miglior impiego né un più nobile scopo dello studio di questa matita. Inmaginatevi che tutto il mondo si riassuma in questo oggetto e che l’Universo non contenga che lui e voi.
Attaccatevi a questa operazione, persistete, immobilizzatevi in questa idea che il vostro esperimento riuscirà. Ma non bisogna credere che la sua estrema semplicisà sia un pegno di successo. Al contrario vi sarà tanto più malagevole condurlo a buon fine quanto più è elementare. E’ difficile fissare tutta la propria forza intellettuale su un oggetto così meschino; essa tenderà senza posa a varcare i confini entro cuil’avete costretta. Ma per riuscire abbiate dell’energia, della volontà, della perseveranza, e questo successo sarà per voi una vittoria più notevole di quanto pensiate.
VI. – Passeggiando, esaminate attentamente le persone che incontrate e notate esattamente più che potete il taglio e il colore dei loro abiti, delle loro calzature, del loro cappello, gli atteggiamenti i gesti, e maniere, ecc. Fate altrettanto per le cose e acquisterete presto la facoltà di vedere rapidamente e anche quella di ricordarvi a lungo di ciò che avete visto (*).
(*) Vedere Biblioteca Hermes N. 51: La Ginnastica dei Sensi.
VII. – Nel mezzo di una preoccupazione che tende ad accaparrare tutta la vostra attenzione, tutta la vostra energia mentale, riflettete che un riposo intellettuale di un quarto d’ora vi permetterebbe poi di esaminare la questione urgente in modo più lucido e che il quarto d’ora in parola, anziché rappresentare una perdita di tempo, vi assicurerebbe, la calma necessaria per risolvere presto e bene la difficoltàpresente. Scegliete deliberatamente un ordine di idee affatto distinte dalla vostra preoccupazione e decidete di pensarvi con attenzione e interesse durante un quarto d’ora con uno sforzo volontario, portando l’esercizio delle vostre facoltà obiettive sull’ordine di idee prescelto.
VIII. – Al contrario dell’esercizio precedente, sforzatevi, durante la vita ordinaria, di non lasciar mai perturbare la vostra stabilità mentale dalle manifestazioni ambientali ; emozioni, entusiasmi, incitamenti, ecc. A meno ohe un motivo obiettivo non vi determini a farlo dopo una deliberazione interiore, non lasciare deviare la linea del vostro pensiero da alcun incìdente. Se vi si comunica una notizia mentre state sbrigando una faccenda, conservate il silenzio e non lasciate « biforcare » la vostra attenzione, la vostra approvazione, la vostra emozione con parole espressive, lusinghiere, ironiche, comminatorie, ecc. : rimanete flemmatico, calmo e laconico.
Tutti questi esercizi preparatori possono essere eseguiti anche dall’individuo più occupato e adattarsi a non importa qual professione. La maggior parte di coloro che sono naturalmente dotati di una predisposizione allo sviluppo della personalità, hanno certo già compiuto degli sforzi analoghi. Per gli altri questi esercizi costituiranno il punto di partenza della loro realizzazione personale ; essi permetteranno loro di uscire rapidamente dall’invescamento nella collettività. In ogni’ modo essi preparano utilmente all’azione telepatica.
2. Obiettivazione di imagini definite.
Si tratta di fare un passo decisivo innanzi. La concatenazione delle idee che abbiamo raccomandato nel paragrafo precedente, è necessaria per ovviare alla stanchezza che sopraggiunge di tratto in tratto durante l’allenamento. L’acquisto della potenza psichica compenserà largamente gli sforzi compiuti.
I. – Prendete un oggetto di forma semplicissima; un calamaio, una scatoletta che abbia alcunché di originale, un disegno al tratto che rappresenti una figurina, ecc. ecc. Collocandovi in una posizione comoda, incominciate a guardare attentamente l’oggetto in modo da incidere i suoi contorni nella memoria, poi chiudendo gli occhi, tentate di rappresentarvi mentalmente l’oggetto colla maggior precisione possibile. Al primo tentativo constaterete che l’imagine è annebbiata, indecisa, fuggitiva, che il contorno non è netto, sopra tutto in alcuni punti. Dopo aver cercato durante uno o due minuti di completarlo a memoria, guardate di nuovo il modello e perfezionate la vostra imagine mnemonica richiudendo gli occhi. Ripetete l’esercizio fino a quando sarete riusciti a rappresentarvi l’oggetto con una impeccabile precisione, a vederlo nel vostro spirito come lo vedete coi vostri occhi.
N. B. – Il valore dell’esercizio è nullo se non vi sforzate realmente di cercare a memoria il complemento della imagine. Solo quando siete sicuri di non riuscire, aprite gli occhi e guardate il modello. Ma aprendo gli occhi dovete già sapere qual parte vi occorre riprendere in esame.
II. – Sostituite all’oggetto precedente la fotografia di una persona che avete conosciuto e con un procedimento alternato di sguardi attenti e di sforzi di memoria visuali, tentate di formarvi un’imagine mentale rigorosamente netta della fotografia. Voi potrete reputare di aver raggiunto la perfezione quando l’imagine mentale sarà tanto nitida da poter servire di modello a un disegnatore.
III. – Ricominciate come all’esercizio II, ma con una fotografia di persona ignota.
IV. – Senza prendere per guida alcuna imagine, ricostituite mentalmente nei suoi minimi particolari la fisionomia di una persona che avete avuto spesso l’occasione di vedere. Al principio vi sembrerà difficile, ma siate certo che nel vostro incosciente esistono tutti gli elementi necessari alla ricostruzione voluta.
V. – Quando sarete giunto a eseguire l’esercizio IV rapidamente ed esattamente, applicatevi, allorché l’imagi ne sarà formata, a rappresentarvela con dei mutamenti di espressione. Fatele cioè assumere gli atteggiamenti diversi che riconoscete nell’originale. Fatene assumere anche di quelli che non conoscete. Inchinatela, rivoltatela come fareste di una imagine reale in rilievo. Fatela sorridere, corrugare la fronte, volgere lo sguardo attento da una parte o dall’altra ; in una parola dotatela di una vita cinematografica.
3. Obiettivazione di imagini precise e continue.
Riprendendo la progressione precedente dell’esercizio. I, allorché la ricostruzione mentale dell’oggetto o del viso considerato è precisa e perfetta, sforzatevi di mantenere l’imagine mentale così formata davanti ai vostri occhi senza lasciarvi distrarre e badando che la nettezza non vada alterandosi che il più lentamente possibile.
Ciò deve avvenire progressivamente e deve arrestarsi non appena sopraggiunge la stanchezza.
Ripetendo spesso un esercizio da cinque a dieci minuti si riacquista, la. forza psichica necessaria per sostenerlo gradatamente sempre più a lungo, L’afflusso sanguigno che sale al volto druante uno sforzo intellettuale, sostenuto è indice che questo sforzo oltrepassa la capacità dell’esploratore. Non oltrepassate per nessun motivo la vostra resistenza, perchè potrebbero insorgere dei gravi inconvenienti. Procedendo saggiamente, progressivamente, soprattutto senza impuntarsi a ottenere il tale o il tal risultato in un tempo fisso, osmi individuo normalmente costituito può compiere l’intero allenamento.
4. Intensità volitiva. (*)
(*) Vedere il metodo N. 42: L’Educazione della volontà.
Non basta dire « voglio » colle labbra. La volontà deve partire dai recessi più profondi della coscienza. Per far comprendere bene quel che deve essere nella telepsichia l’intensità volitiva, ci serviremo di un esempio preso a prestito dalla vita comune.
Per quanto duttile sia la personalità di un individuo, vi sono sempre delle cose che gli ripugnano insormontabilmente. Se il suo destino lo mette al cospetto di queste cose, se esso gli crea una sorta di pericolo di costrizione, dal fondo di tutto il suo essere erompe un grido: «Ah, questo mai ! » egli si impunta mentalmente — se così possiamo esprimerci — come farebbe materialmente un individuo minacciato da un altro di esser gettato in un precipizio.
All’opposto, esistono delle cose verso le quali noi aspiriamo istintivamente, verso le quali tendono i nostri sforzi. Nei caratteri forti questa aspirazione si traduce in una tensione volitiva instancabile: la tensione che crea i lavori di lunga lena, eli apostolati infaticabili, le combattività senza tregua. Anche il più abulico degli individui ha talvolta un’energica ripresa di volontà ostinata.
Per agire a distanza occorre una attività intenzionale analoga alle precedenti, ma bisogna crearla, sostenerla con deliberato proposito. ,
I tentativi pratici di influenza a distanza sviluppano meglio di qualsiasi altro esercizio l’intensità volitiva.
Il controllo dell’impulsività, il dominio su se stessi sotto tutte le forme e tutti gli esercizi indicati concorrono egualmente a questo scopo. Eccone uno, più specialmente combinato per sviluppare ciò che noi chiamiamo l’intensità volitiva:
— Cogli occhi chiusi, obicttivate mentalmente l’imagine di una serie di pesi che supporrete disposti ai vostri piedi : 5, 10, 20, 30, 40, 50 chilogrammi. Imaginate ora di spingere col piede il più leggero, non omettendo nemmeno di imaginare l’impressione di debole resistenza che provereste se questa finzione si tramutasse in realtà. Poi ricominciate col peso di 10 chilogrammi e così di seguito. Ad ogni cambiamento di peso vi toccherà imaginare uno sforzo sempre più considerevole, e il vostro sforzo imaginativo sarà parimenti e « realmente » più considerevole.
— Gli esercizi fisici, la ginnastica, il maneggio di pesi reali costituiscono una delle migliori scuole di potenza volitiva a patto però di concentrare interamente la vostra attenzione sullo sforzo che si compie (*).
(*) Il metodo che meglio si presta al controllo mentale degli esercizi ginnastici è il metodo N. 19: Sono forte («Gimnasitica, misteriosa senza movimenti»).
5. Applicazioni.
I. – Voi dovete avere il giorno dopo un colloquio con una persona. Nel momento in cui supponete che questa persona sia addormentata — oppure in un altro momento qualsiasi — ritiratevi nella vostra camera e imaginate l’arrivo della persona in casa vostra (o il vostro arrivo in casa sua). Rappresentatevi nettamente il suo viso, il suo aspetto, il suo contegno abituale, ecc. Interponete in questa rappresentazione quella delle disposizioni in cui desiderereste trovarla, quella della tale o tal’altra impressione che desiderereste produrgli, ecc. Accompagnate tutto ciò coll’intenzione determinata di imporre a questa persona ciò che voi pensate. Evitate di esprimere le vostre idee per mezzo di formule : « voglio che tu mi dica la tal cosa… voglio che tu sia allegro… voglio produrre su di te una buona impressione » ecc. Al contrario, pensate sempre per imagini concrete, vale a dire raffiguratevi mentalmente la situazione desiderata.
II. – Dieci o quindici giorni fa avete scritto a qualcuno che trascura di rispondervi. Imaginate dapprima l’aspetto di costui, il suo ambiente abituale (se lo conoscete). Poi raffiguratelo mentre arresta le sue occupazioni in presenza della vostra propria imagine (che beninteso voi create mentalmente) imaginando che essa si presenta ai suoi sguardi. Poi sostituite alla vostra imagine quella della vostra lettera e continuando questa serie di suggestioni, imaginate il « soggetto » che si decide a scrivei-vi, prendendo ciò che occorre per questo : carta, penna, inchiostro, e sedendo per scrivervi sull’istante.
III. – Una persona a voi nota, (leve farvi visita. Disponete nella stanza dove la riceverete un oggetto qualunque che esaminerete a lungo, Sforzatevi di vedere mentalmente la persona che arriva a sostenere la rappresentazione di ciò che essa farebbe se l’oggetto in questione sollecitasse i suoi sguardi, impegnasse la sua attenzione,
Questi primi tentativi avranno tanto maggior valore quanto più vorranno ripetuti. Con un po’ di imaginazione, sulal scorta degli esempi dati è facile imaginarne molti altri.




