La trasmissione tv più costosa di sempre: un aereo da 24 milioni di dollari

Creato il 30 luglio 2013 da Digitalsat

Passerà alla storia come la trasmissione televisiva più costosa di sempre, raggiungendo quota 24 miliardi di dollari negli ultimi sei anni. È questa la cifra che il governo degli Stati Uniti ha sborsato per far volare un aeroplano sui cieli di Cuba e permettere così ai cittadini dell’isola di vedere alcuni programmi tv americani. Un progetto che il governo di L’Avana, guidato da Raul Castro, non rinuncia a fermare con tutti i mezzi. Il risultato? Nonostante gli sforzi titanici di Washington la maggior parte delle trasmissioni vengono schermate e i programmi riescono a raggiungere solo pochi cubani, meno dell’1% della popolazione.

Il progetto, chiamato “AeroMarti” e soggetto ad approvazione del Congresso su base annuale, viene gestito dall’US Broadcasting Board of Governors, un’agenzia indipendente che si occupa di diffondere i programmi televisivi sostenuti dal governo statunitense in tutto il mondo. Tuttavia da due anni sta chiedendo al Congresso di sospendere le trasmissioni su Cuba, visto il costo esorbitante e i risultati mancati. I sostenitori della linea dura anti-castrista hanno respinto la richiesta dell’agenzia e rinnovato il finanziamento del progetto, per combatte una battaglia sulle frequenze che ricorda tanto la Guerra Fredda.

Quest’anno la questione si è complicata: a lasciare temporaneamente a terra “Gulfstream 1″ – così si chiama il bimotore che vola sui cieli di Cuba – ci hanno pensato i tagli automatici alla spesa entrati in vigore lo scorso primo marzo. In condizioni normali i ripetitori montati sull’aereo trasmettono ogni giorno ore di tv e radio.

“I difensori del programma sostengono che bloccarlo farebbe pensare al governo cubano di aver sconfitto gli Stati Uniti”, ha detto a Foreign Policy, John Nichols, professore di comunicazione alla Penn State University. L’ultima parola spetta al Comitato “Appropriations” di Camera e Senato che dovrà decidere il futuro del progetto iniziato nel 1985.

La lotta per impedire ai cittadini cubani di ricevere i segnali delle tv internazionali è una delle priorità del regime di L’Avana. Sull’isola ci sono solo cinque canali e quattro di questi sono controllati dal governo. Il quinto è TeleSur, emittente del Venezuela, considerato uno “stato amico”. Ma anche in questo caso la televisione può trasmettere soltanto programmi selezionati e approvati dai vertici del regime e per poche ore al giorno.


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