La (triste) Pasqua del maiale dimenticato

Creato il 29 marzo 2013 da Webmonster @mariomonfrecola

E’ vero, l’agnellino è piccolo, indifeso, con lo sguardo smarrito e per di più bianco candido.
Partecipare alla carneficina pasquale mi provoca un’orticaria galoppante e convinto, ogni anno, pubblicizzo gli appelli lanciati dalle associazioni in difesa dei due milioni di animali uccisi per festeggiare la risurrezione di Cristo.

Eppure, quest’anno desidero spingermi oltre: per una volta tanto, lasciamo in pace gli agnellini e spostiamo lo sguardo sulle altre pietanze presenti sulla nostra tavola imbandita.

Mi (e vi) chiedo: quelle succulente fette di salame disposte con cura vicino le uova sode, hanno meno diritti da accampare rispetto all’agnellino al forno con patate?

Forse, solo perché questo comune affettato deriva dal rozzo maiale, ci sentiamo innocenti e scevri dai sensi di colpa?
Perché il grasso, volgare e primitivo suino può essere massacrato senza esitazioni mentre la strage dei dolci agnellini smuove le coscienze?

Per questa Santa Pasqua metterò da parte l’ipocrisia e – cari Lettori – vorrei una pari indignazione, dopotutto anche il maialino merita una parola di speranza ed un futuro roseo.
Salame permettendo.

MMo



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