Erdogan dunque ha vinto perchè il suo avversario l’ha sfidato (e ha perso) sul suo “terreno di caccia”, ovvero i valori islamici nella società turca. Il fattore-Islam è stato un punto centrale della campagna elettorale, non solo per le questioni riguardanti la società turca, bensí per il nuovo ruolo di leadership Medio-Oriente a cui Ankara aspira. La fallimentare esperienza dei Fratelli Musulmani in Egitto, che pure godevano del sostegno turco, non ha scalfito più di tanto l’immagine di una Turchia leader dei paesi islamici moderati: il modello turco, di cui Erdogan è il volto, rappresenta un cocktail di valori islamici amalgamati a quelli dell’occidente laico e liberale, che il suo ideatore vorrebbe proporre in tutto il Mediterraneo islamico, lo stesso su cui per secoli ha dominato l’Impero Ottomano. Questa ambizione di Erdogan di trasformare la Turchia in una potenza regionale potrebbe sintetizzarsi con una parola: “Neo-Ottomanismo“.
Non è un mistero che l’obiettivo del nuovo capo dello Stato turco, nei suoi prossimi cinque anni di mandato, sarà quello di creare una zona d’influenza di Ankara nel Mediterraneo orientale e sullo scacchiere mediorientale, simile, per certi versi, alla politica di pressione sui Paesi ex sovietici che la Russia sta attuando da qualche anno: se Putin ha dunque ambizioni da zar, Erdogan si candida oggi a diventare un moderno sultano. Ma per far ciò, dovrà necessariamente metter mano alla Costituzione, il cui testo vigente affida al Primo Ministro, e non al Presidente, i maggiori poteri decisionali.
Del resto, in campagna elettorale Erdogan aveva già parlato di «inevitabili modifiche costituzionali» in caso di una sua vittoria alle elezioni presidenziali: pertanto, è molto probabile che venga indetto un referendum per cambiare la Costituzione, in particolare per quel che riguarda i poteri della Corte Costituzionale, che verrebbe privata del diritto di annullare le decisioni del Parlamento e soprattutto del Capo dello Stato. Tutto ciò dovrebbe avvenire a breve, prima delle elezioni parlamentari del luglio 2015.