Riccardo Noury è un attivista di Amnesty International, non so se è anche un giornalista; in ogni caso, ha sulla Turchia – espresse sul blog “Le persone e la dignità” del Corriere della sera – delle idee in aperto contrasto coi fatti:
In Turchia il diritto alla libertà d’espressione è sotto attacco. Lo testimoniano le centinaia di procedimenti giudiziari a carico di attivisti, giornalisti, scrittori e avvocati, “colpevoli” di aver criticato l’operato di rappresentanti dello stato o di aver espresso legittimamente le loro idee su questioni politiche considerate sensibili.
No, in Turchia non c’è nessuno in prigione per aver criticato chicchessia: l’ho spiegato varie volte sul blog e non ho voglia di ripetermi, ma trovo sconcertante quest’approssimazione da parte di chi svolge il compito di informare l’opinione pubblica; che poi, perché dovrebbe stabilirlo Riccardo Noury cos’è “legittimo” e cosa non lo è?
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