La Turchia e i pregiudizi degli italiani (12)

In Italia la parola ‘moschea‘ non viene associata ad un pensiero felice. Ci hanno abituato a vederla come una fucina di terroristi, integralisti, pocodibuono in generale. Si sa che gli italiani hanno il pregiudizio facile. Anche se non vuoi una puntina di quel pensiero ti raggiunge e si annida dentro di te, e lì rimane. Tu ci puoi provare a restarne fuori, ma finché non tocchi con mano, e quindi il pregiudizio diventa giudizio, quella vocina rimane. Prima di andare a Istanbul mi immaginavo le moschee come luoghi rigidi, seriosi. Poi le ho viste coi miei occhi. Sono posti meravigliosi, pieni di colore, di tappeti, di persone, di luce. Da fuori sembrano delle torte con decorazioni di zucchero, dentro sono calde, luminose, accoglienti.

[e fin qui più o meno ci siamo; ma poi...]

Unica pecca, dal mio punto di vista occidentale: gli uomini e le donne sono divisi. O meglio, gli uomini pregano al centro della moschea, le donne vengono relegate in un’area dedicata, quasi sempre dietro una grata. Vederle così fa male al cuore, ci si sente quasi in colpa verso queste donne ad essere nate [il post lo ha scritto una donna] in un paese libero e tollerante.