Ormai mi arrivano delle segnalazioni: ma è proprio questo il bello dei blog “partecipati” (come dovrebbero essere tutti, del resto: per i proclami ci sono altri mezzi di comunicazione). Da una lettera ricevuta e pubblicata da Severgnini, i cui titolo è tutto un programma: La Turchia nell’Unione Europea: perché non il Giappone?
Dato il suo alto peso specifico, sempre più alto in prospettiva, anche perché la popolazione del resto d’Europa è numericamente in caduta libera, sarebbe forse più sensato ribattezzare l’Unione come Turcoeuropea, e sostituire l’acronimo UE con UTE. Una scelta di questa portata da parte degli euroburocrati può essere sottratta al giudizio dei cittadini?
Alcune cose poi andrebbero spiegate. Mentre per altri Paesi annessi all’Unione sussistono criteri di contiguità territoriale e di vicinanza culturale, questi stessi criteri non sembrano sussistere per la Turchia.
Ci sono forse maggiori affinità tra Unione Europea e Turchia di quante ce ne siano, per esempio, con la Russia o con l’Algeria? Magari è perché l’economia turca è più florida o promette maggiori sviluppi, diciamo, di quella cinese? Visti i buoni rapporti con il Sol Levante, perché allora non prendere in considerazione il Giappone?
Ma anche nei commenti si pesca bene:
Innanzitutto la Turchia, geograficamente, non fa parte dell’Europa, tranne una piccolissima sua sezione, la Tracia.
la turchia geograficamente non ha mai fatto parte dell’europa, eccetto la parte di istanbul al diqua del bosforo. oggi x un motivo veramente inspiegabile la si vuol far diventare europea ad ogni costo, come del resto da anni si fa per il calcio, il basket etc
E ripeto: chi sbandiera queste idee o nozioni appartiene alla fascia socio-elevata della popolazione italiana, che legge, si informa, partecipa al dibattito politico; figuriamoci gli altri cosa possono pensare.





