Sono reduce dal forum economico italo-turco, al quale hanno partecipato i primi ministri Renzi e Davutoğlu: ma ve ne parlo in separata sede.
Durante il pranzo, ho però avuto modo di farmi una bella chiacchierata con degli imprenditori italiani che hanno in animo di investire in Turchia: e che mi hanno chiesto informazioni sulla situazione politica ed economica, confidandomi che la percezione che se ne ha attraverso i media è in effetti disastrosa. Tra gli esempi che mi sono stati fatti, da loro fortunatamente recepiti con spirito critico (e quindi con sospetto):
- le hostess della Turkish Airlines a cui sarebbe stato proibito di truccarsi;
- la politica di espansione della Turchia in Medio oriente fondata sul sostegno al radicalismo islamico.
Mi chiedo: ma nessuno si rende conto che questa DISinformazione fondata sul pregiudizio e sulla scarsa professionalità di qualche collega (ancora oggi, un tale Tetta - da me sollecitato di persona - ha continuato a insistere con la scemenza che in Turchia parlare del genocidio armeno costituisce reato: ma come fa a informare chi è disinformato e anche ottuso? boh...), oltre a seminare odio, funge da deterrente allo sviluppo degli scambi commerciali tra i due paesi?
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