La Turchia, Israele e Gilad Shalit

Fiamma Nirenstein, islamofoba e mandante morale della strage di Oslo, lo ha ovviamente taciuto perché poco fonzionale alla sua propaganda anti-turca: ma anche sulla stampa israeliana si è fatto un gran parlare del coinvolgimento diretto e decisivo di Erdoğan – nonostante la crisi al momento irreversibile tra Ankara e Tel Aviv – nelle trattative per la liberazione del soldato franco-israeliano Gilad Shalit, al punto di meritare gli elogi e i ringraziamenti del presidente Peres. Come la mettiamo? Non era forse il premier turco anti-semita e anti-israeliano? Non avrebbe forse senso, da parte israeliana, offrire le scuse e i risarcimenti richiesti – che avrebbe dovuto invece offrire spontaneamente – per l’eccidio della Mavi Marmara e provare a recuperare almeno in parte il rapporto con la Turchia? I segnali inviati da Erdoğan sono inequivocabili: e chi non li sa cogliere deve essere non appoggiato, ma denunciato come irresponsabile e isolato dalla comunità internazionale.