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La Turchia, la censura, i libri

Creato il 08 gennaio 2013 da Istanbulavrupa

La Turchia, la censura, i libriSi è fatto un gran parlare, sulla stampa italiana (tradizionale e soprattutto internettiana), della revoca in Turchia del bando su molte pubblicazioni di carattere soprattutto politico: eredità del regime militare autore del colpo di stato del 1980. Come al solito, a causa di lanci di agenzia pasticciati si sono scritte molte sciocchezze; per fortuna, così mi risparmio di rispondere per le rime, un commentatore del blog “Le persone e la dignità” ha già scritto tutto quello che c’era da scrivere:

Abito in Turchia, ad Ankara, da diversi mesi, e frequento cittadini turchi da anni per potervi dire il Manifesto lo conoscono tutti ed è in molte librerie, più di quanto lo è in Italia, c’è addirittura una casa editrice che pubblica solo libri legati al comunismo (non ricordo il nome, ma posso cercarlo); lo stesso vale per Nazim Hikmet, che tanti giovani turchi amano. Ad Ankara c’è un club dedicato ad Hikmet e spettacoli teatrali tratti dalle sue poesie. Per quanto riguarda i fumetti, gli atlanti non so a cosa si riferisce l’articolo, ma sono d’accordo che per quanto riguarda la Questione Curda tanto e tutto c’è da fare. Infine, per quanto riguarda i rapporti sui diritti umani, io che sto facendo ricerca tesi proprio sui diritti umani all’Università di Ankara, vi posso dire che sono accessibili proprio come lo sono dall’Italia (forse censurati allo stesso modo).

Chiosa: ma è possibile che i commentatori dei blog – ancorché studenti universitari ad Ankara – ne sappiano molto di più dei corrispondenti di Tmnews e Ansa?

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