La UE nel panico. La notizia del ritorno di Silvio terrorizza tutti, mercati e Moody’s compresi. L’Italia da A3 a Baa2.

È bastato un refolo maligno che portasse con sé le parole, “Silvio ritorna”, che l’Europa è andata nel panico. La calunnia, si sa, è un venticello e sulla scia di quel soffio la UE è terrorizzata. Sembra che la Merkel, per la disperazione, abbia ingurgitato un würstel da un chilo e mezzo, Hollande un barattolo di foie-gras e tre bottiglie di Borgogna, Mariano Rajoy un intero Pata Negra, Helle Thorning Schmidt due vassoi di Smørrebrød, alla faccia della linea e della tenuta di quel fondoschiena che fece impazzire il Nano Bifronte al primo incontro ufficiale. Il resto della popolazione dell’Unione Europea si è data a una fuga precipitosa verso l’ignoto, perché considera Silvio un portatore insano di radioattività ferormonica e, quindi, ad alto contagio orgiastico. Ormai, amici e fratelli, il dado è tratto. Resta da vedere come e con chi (la Santanché propende per un ticket con una donna “Anche se il tempo delle Minetti è fi-ni-to”, ha detto Danielona) e Silvio uscirà dal sonno per rigettarsi nella pugna. Angelino il Badante, ha alzato le sopracciglia appena visibili (visto che i bulbi oculari occupano invasivi, l’intera faccia), come per dire: “Il padrone è lui!”. 2232-Fabrizio Cicchitto, in chiara crisi di astinenza da mass-media ha detto: “E che nun ce lo sapevate?”. Il poeta Sandro Bondi ha immediatamente scritto cinquantacinque quartine in ode. Le Olgettinesi sono fregate le mani e hanno detto semplicemente: “Yuhuhu!”. I giudizi dei politici europei sono stati a dir poco disarmanti: “Stando così la situazione, Monti rischia tantissimo, non è più credibile”. “Sarà dura per Montipresentarsi a Bruxelles con una ricetta seria visto che il male si chiama Berlusconi e sta tornando”. Insomma, Silvio continua a far danni solo a pronunciarne il nome.  Gianfranco Fini ha dichiarato: “Stavolta ha sbagliato i conti, non andrà come pensa lui”. Ma non basta. Il terrore c’è ed è diffuso. L’unica che può darci una mano è la First Lady americana, l’affascinantissima e irraggiungibile Michelle Obama. Però, siccome sono un gentiluomo, mi rifiuto di dire come.