Godere dei tesori culturali e paesaggistici del nostro Paese è un diritto soprattutto delle generazioni che ci seguiranno. Proteggerli e fare in modo che loro possano usufruire di questo diritto è responsabilità di tutti noi.
Con FAI – il Fondo Ambiente Italiano – è possibile contribuire alla conservazione del nostro patrimonio. Non soltanto donando al Fondo affinché sempre più opere possano rientrare nei progetti di tutela, ma anche riscoprendo il valore di quelle che troppo spesso rimangono dimenticate nei meandri delle grandi città o nelle periferie di provincia.
Proprio per riscoprire i nostri tesori, FAI ha organizzato per il terzo anno consecutivo il FAIMARATHON, dei tour guidati in oltre 120 città italiane ad opera dei volontari FAI. L’evento, svoltosi il 12 ottobre, ha visto partecipare migliaia di visitatori in tutta la penisola, ma se non eravate tra questi c’è un’ultima occasione per approfittare di questa maratona ed essere così partecipi della riscoperta e della conservazione delle nostre opere. Nella splendida Cantù, infatti, il FAIMARATHON avrà luogo domenica prossima, 26 ottobre, con un percorso volto a riscoprire il patrimonio verde della città denominato “La valle dei mulini”.
L’inizio del percorso è fissato in Piazza del Mercato o in alternativa presso la stazione ferroviaria di Cucciago, e la prima tappa sarà Cascina Pazzea. In questa mirabile struttura dal fascino ancora vivo si insediarono nel XIII secolo i padri Umiliati, esperti nella lavorazione della lana. Nel 1571 l’ordine religioso venne soppresso da papa Pio V dopo che un Umiliato, Gerolamo Donato detto Farina, attentò alla vita di San Carlo Borromeo.
Il giro prosegue verso il Mulino Tabalit e il Ponte della Regina Teodolinda, per poi approdare al Mulino Tomasone, nel cui scantinato si può ancora ammirare il macchinario che, per oltre cent’anni, ha prodotto farine per tutti i paesi limitrofi e che, ancora in ottimo stato, sembra aspettare solo di essere rimessa in funzione.
L’ultima parte del percorso prevede un incontro inedito con l’antica stazione ferroviaria cittadina, il Mulino Contino e la Cascata del Sassetto. Ripercorrere questa valle è come fare un tuffo nel passato. Il “riappropriarsi” di questa porzione di territorio e vivere ancora questi spazi, dimenticati più che abbandonati, può, oltre che a far conoscere la vera umile origine di questo paese, sensibilizzare i cittadini e i possibili visitatori rispetto l’importanza di possedere polmoni verdi così ricchi di storia all’interno del territorio nazionale.
Le iscrizioni all’iniziativa si possono effettuare prima della partenza della maratona stessa, presso i banchi FAI, direttamente domenica 26 ottobre.