Contrà Brunelli è una contrada “rovèrsa”, sperduta sui primi contrafforti della montagna veneta, con strade impervie, senza negozi, senza radio né televisione. Un estraneo arriva e il mondo che scopre è fatto di paesaggi bellissimi, di pace, silenzio, bicchieri di vino e leggende raccontate attorno al fuoco. Ma anche di inquietanti filastrocche cimbre sussurrate tra i boschi e di morti troppo strane per essere considerate accidentali. Grazie ad archivi polverosi, ad antiche mappe e all’aiuto di un vecchio parroco, il protagonista porterà alla luce la terribile verità che affonda le sue radici nella storia e nelle tradizioni dell’ormai mitico “Nord-Est” del nostro Paese.
Recensione a cura di A. Noseda
Definirei il romanzo di Umberto Matino un giallo nel giallo: il suicidio di un amico, un’eredita’ inaspettata, un’indagine storica sulle vicende dei Cimbri che popolarono le montagne dell’Alto Vicentino, il tutto sapientemente legato da indizi e deduzioni che imbrigliano il lettore sino all’inaspettato epilogo.
Parte un po’ lento ma recupera velocemente il ritmo non scadendo mai nello scontato o nel banale. Interessante rievocazione storica basata su un certosino lavoro di ricerca e documentazione. Un libro da regalare a chi conosce questi luoghi ed e’ interessato ai fenomeni migratori nei Tredici Comuni e negli altopiani di Asiago e di Luserna.
Dettagli
- Copertina flessibile: 312 pagine
- Editore: Foschi (1 gennaio 1900)
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8866010057
- ISBN-13: 978-8866010050