Free roaming, orda e (quasi) tower defense, ecco il nuovo DLC di Far Cry 4
Certo che Ajay Ghal è proprio sfortunato. Va in volo sulle pendici dell'Himalaya, il suo elicottero cade e finisce in una valle abitata da folli adoratori degli Yeti, da solo e senza un'arma.
Insomma, un bel modo di godersi il meritato riposo dopo la cacciata di Pagan Min. Questo è l'incipit dell'ultimo DLC di Far Cry 4, La Valle degli Yeti, presente nel Season Pass ma anche acquistabile singolarmente al costo di 14,99 euro. La struttura alla base di questa lunga e corposa espansione è senza dubbio interessante. La prima cosa che dobbiamo fare lasciando la zona dell'incidente è quella di cercare il pilota. Le prime battute sono puro stealth in salsa Far Cry. Il machete, arco, frecce e pugnali da lancio sono le nostre uniche armi mentre esploriamo delle grotte piene zeppe di invasati con la faccia dipinta, ma il bello arriva quando usciamo a riveder le stelle, e la nostra unica salvezza sta tutta nel catturare una base con la torre radio per chiamare aiuto. Una volta presa diventa il nostro rifugio, e di fatto inizia qui a tutti gli effetti il DLC.twittalo! La Valle degli Yeti è una bella espansione per Far Cry 4: ecco la nostra recensione
Giorno e notte
Accanto alle sei missioni che portano avanti la storyline principale, l'altro pezzo forte di questa espansione sono le ondate di nemici che ci attaccano ogni notte, composte via via da nemici sempre più coriacei e numerosi, che ci assaltano contemporaneamente da tutte le direzioni.
Un bel problema, soprattutto quando da sud arrivano nemici dotati di molotov, a nord i corazzati e a est gli Yeti, mentre nel frattempo altri tentano di piazzare cariche esplosive per mostrarci la scritta "missione fallita". Come fare per rintuzzare gli attacchi? Al posto delle missioni secondarie "classiche" il gioco ci dà la possibilità di farne altre grazie alle quali ricevere come premio barricate, trappole esplosive e incendiarie, campi minati e via discorrendo per fortificare gli ingressi della base. Possiamo anche comprarle spendendo denaro, ma perché farlo visto che è possibile ottenerle gratis? Peccato solo che queste missioni siano un po' troppo simili le une dalle altre, soprattutto quelle che ci impegnano nel rubare un camion e portarlo alla base. Per fortuna le altre tipologie variano un po' la situazione, ma una certa ripetitività di fondo rimane comunque. Come se non bastasse altre poi ci danno la possibilità di piazzare postazioni fisse nella base. Insomma, una vera e propria modalità orda in stile tower defense, decisamente impegnativa nottata dopo nottata, dove scegliere la giusta arma è davvero importante. Il problema più grande di queste ondate non risiede nelle sue meccaniche ma in una scelta di design che facciamo fatica a capire. Il gioco non ha un vero e proprio ciclo giorno/notte, non vediamo calare la notte, non c'è l'urgenza di tornare alla base per non trovarsi allo scoperto nella valle tra cultisti fuori di testa e Yeti affamati. Decidiamo noi quando "attivare" la notte, e questo significa che potremmo "barare", armarci di tutto punto, base compresa, per rendere le ondate meno difficili del previsto, castrando il tasso di sfida. A livello di progressione si parte praticamente da zero, sia a livello di armi che di abilità e fai da te. Tutto concorre all'accumulo di esperienza ma contrariamente al gioco principale la necessità di cacciare per ingrandire la nostra buffetteria viene meno visto che la vallata è costellata di decine di casse che nascondono pelli. Alla stessa maniera potremo trovare punti in cui le spedizioni di Pagan Min hanno lasciato armi. Il nostro consiglio è quello di battere la vallata in lungo e in largo raccogliere tutto quello che si trova in giro e nel frattempo godere di una ambientazione innevata ben più affascinante del normale Kyrat. Decisamente più interessanti le missioni della campagna principale, che ci fanno visitare grotte, ghiacciai, e templi in alta montagna, dal buon ritmo e ben congegnate; nulla di sconvolgente o di realmente inedito, ma quando verso la fine le cose si fanno decisamente impegnative anche i più esperti avventurieri del Kyrat dovranno sudare le proverbiali sette camicie per sopravvivere. Ma alla fine questi Yeti rappresentano una vera minaccia? Non basta foderarli di piombo per ucciderli, dobbiamo prima stordirli colpendoli in testa per poi farli fuori col machete alla stessa maniera dei "cannonieri" di Shangri-La. Sullo stretto sono di fatto un vero carro armato, non c'è quasi possibilità di schivarli quando caricano, ma se riusciamo a scorgerli da lontano basta sviarli con il lancio di un sassolino e il gioco è fatto. Molto più pericolosi i branchi di lupi che si aggirano per le valli. Anche qui gli animali sono il nemico numero uno del gioco. Far Cry 4: La Valle degli Yeti - Sala Giochi