Venerdì 15 Febbraio 2013 18:03 Scritto da Martilla
C’era tanta acqua, ed era da sempre considerato il polmone verde del mondo, poiché ricco di prati sterminati, valli, montagne e colline, fiumi, laghi, torrenti.
Un inverno, però, la popolazione locale rimase vittima di una devastante alluvione, che travolse e distrusse mezzo paese.
Bisogna spiegare meglio la situazione.
C’era una montagna oltre un fitto bosco, chiamato Monte dei Piagnoni perché si diceva fosse abitato da una strana comunità di gente che piangeva tutto il giorno e non smetteva mai.
I Lagopianesi si guardavano bene dallo stabilire qualsiasi tipo di rapporto con la comunità dei Piagnoni, perché pareva fossero lunatici e piuttosto scostanti. Non si sa esattamente di cosa vivessero, molto probabilmente sfruttavano le risorse della natura, utilizzavano pannelli fotovoltaici, candele, cavalli per i trasporti, buoi per il lavoro della terra eccetera. Un giornalista coraggioso di un paese vicino si era avventurato nella Valle dei Piagnoni per cercare di studiare le abitudini della popolazione, e aveva osservato che il loro stile di vita era piuttosto arcaico. Vivevano come fuori dalla realtà contemporanea.
Niente elettricità, tecnologia, gas.
Sfruttavano le risorse naturali, appunto.
Il loro sistema sanitario era oscuro, fatto sta che i Piagnoni non si ammalavano mai.
Alcuni di essi si servivano di certe erbe mediche con le quali preparavano impacchi, tisane, decotti, beveroni. Però vivevano benissimo così, se non fosse per quel continuo piangere.
Pare che molti anni prima queste strane persone si fossero già insediate in quel luogo oltre il bosco, e che il fondatore di Lagopiano avesse sfruttato al meglio i continui piagnistei: i Piagnoni piangevano talmente tanto da rimpinguare fiumi, laghi, tutti i corsi d’acqua di Lagopiano. Be’, tutta quest’acqua veniva utilizzata nelle case dei Lagopianesi, nei campi, era stato studiato un sistema di depurazione/de- salinazione/ irrigazione tale che Lagopiano era diventato nel giro di pochi anni il paese con il sistema idrico più avanzato dell’intero pianeta, roba da fare invidia alle centrali nucleari della Francia.
I Piagnoni piangevano, piangevano, fino a quella imprevista alluvione. Eh sì, perché erano stati loro. Pare che una loro pecorella fosse scappata dall’ovile e costoro, per il dispiacere, fossero scoppiati a piangere. Abbiamo detto che vivevano in comunione e perfetta sintonia con la natura, e perciò amavano profondamente gli animali.
Erano vegetariani o addirittura vegani.
Cose da non credere.
L’alluvione era durata una settimana buona, e i Lagopianesi avevano dovuto chiedere asilo ai paeselli finitimi.
Intanto i Piagnoni sono ancora là che si disperano. Qualcuno teme che se torna la pecorella si metteranno a ridere forte, ma così forte da prosciugare tutti i corsi d’acqua di Lagopiano, e allora sarà una tremenda siccità.