Alla fine la favola della Valpe è arrivata alla conclusione. Cortina ha infranto le speranze ed i sogni di un’intera cittadina che prima ha sofferto, poi si è rialzata ed infine ha sperato. Ah, quanto ci ha sperato. Con la risurrezione della Relegation Round tutto sembrava tornato agli antichi splendori. I fasti della passata stagione stavano riaffiorando nelle menti affaticate di molti giocatori e tutto sembrava tornare alla normalità.
La Relegation Round è stata una cavalcata indimenticabile che ha spaccato a metà una stagione difficile. Con la fine della regular season giocatori, staff e dirigenza si sono guardati in faccia e hanno capito di dover svoltare… et voilà! Come una macchina perfetta la Valpe ha inanellato 9 vittorie in 10 partite e si è conquistata meritatamente l’accesso ai playoff.
È stata decisamente più dura di quanto ci si potesse immaginare, ma la Valpe è arrivata a centrare l’obiettivo minimo stagionare, accedendo alla post-season per la conquista del titolo. Poi, di mezzo ci si è messa Cortina. La squadra ampezzana ha condotto in testa la serie fin dalla prima gara ed ha meritato il passaggio alle semifinali.
Sono state tutte gare molto più equilibrate di quanto non racconti il risultato finale e soprattutto sono stati match pieni di un nervosismo che Cortina non ha minimamente cercato di smorzare. Anzi, furbescamente la squadra veneta ha più volte segnalato le presunte violazioni dalla Valpe al gentleman agreement tra le squadre di A1, ma le schermaglie dialettiche fanno parte del contorno pepato che rende interessante uno sport. Alla Valpe non può che non andare un grande plauso per quanto fatto nella seconda parte di stagione.
di Edoardo Blandino
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