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La variabile del tempo

Da Flavialtomonte

La variabile incondizionata di percezioni mutabili, le infinite sensazioni che scorrono lucide e confuse entro muscoli ghiandolari e organici, spinti dall’istinto, completati dal cuore, contemplati dai sensi, complimentati dagli altri.
L’età trema il sangue che accoda i battiti del tempo. Un’invenzione geniale che ci ha disposti in prigione nella cornice teatrale del mondo. Il tempo, speso per crederci consumato dall’evocazione alla vittoria. Insaziabili obiettivi che si spinano facilmente in un pretendente lamento. Il tempo di un caffè avventato dalle sensazioni imperfettive delle annate che sfumano il percorso, il motivo che induce l’essere ad esserci, in un tempo lontano, di un epoca indefinita.
Angoli sbiaditi, pensieri soffusi, ragioni indistinte. Il corso insolito degli eventi riversi a seguire la lotta del tempo stabilita nel ricordo e ribellata all’esistenza. Oggetti e persone si assemblano, dettagli si affinano, nello sguardo del mondo, mentre esci di scena.
Molli il copione dentro uno scatolo lercio. Affatichi momenti di sconfitta, mentre riponi i tuoi cartoni in soffitta. Indelebili ricordi da vivere in un tempo più vero dell’imbroglio del mondo. Esibisci l’espressione di una sensazione irrisolta e scivoli fino a toccare la scenografica forza dell’etica e dell’estetica. Ti mostri a centinaia di stoffe rosse ricucite e movibili, le poltrone solitarie del mondo di cui ne osservi la vuotezza del tempo che si tira fin dietro le quinte. Lo avverti, lo noti, lo fermi.
Adesso sei tu a muoverti. Lui non esiste. Sfogli le pagine della tua biografia, scavi nel fondo della tua follia, ne contempli i gesti e le ragioni. Stracci i fogli di chi l’ha scritto, e piccoli pezzi bianchi roteano maliziosamente e ricadono sul palco. Hai il tempo di credere adesso, che niente è perduto, che siamo treni di una metro, ad ogni metro il proprio sogno distante qualche metro da te, destinati a rincorrerlo per molto tempo senza mai incontrarlo.
Corrotti bevitori di parole. Indotti tossici di pensieri. Mortali ridotti al futuro.

Scritto il 17 marzo 2012 su valigiadicaffe.style.it


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