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La Variante di Lüneburg: Scacco Mortale

Creato il 04 giugno 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine

La variante di Lüneburg è il romanzo, pubblicato da Adelphi nel 1993, che ha segnato l'esordio di Paolo Maurensig, accendendo i riflettori della scena letteraria su di lui e la curiosità nei lettori. Il romanzo si snoda intorno ad una partita di scacchi, iniziata ai tempi del Reich nazista, e trova nel suo tragico epilogo il proprio inizio. Così, mentre la storia si apre col suicidio di un ricco imprenditore tedesco, la partita trova in esso la sua ultima mossa. Questo suicidio non è altro che l'esecuzione di una condanna, in cui boia e vittima coincidono in un macabro paradosso, una condanna emessa molti anni prima e differita nel tempo e nello spazio. Maurensig costruisce a ritroso la trama del suo romanzo, come uno scacchista ricostruisce una partita risalendo sino alla mossa d'apertura, trascinandoci indietro nel tempo, fino all'epoca della Germania nazista. In questa nuova dimensione, lentamente la scacchiera perde i suoi rigidi contorni, che si fanno via via sempre più sfocati, fino a confondersi con la realtà, rivelando "quale esoso tributo l'ideale debba versare alla materia". Diventa la manifestazione di una nuova realtà crudele e insensibile, come lo sono i freddi pezzi degli scacchi, dove la vita assume un valore solo in qualità di posta in gioco, possiede solo il valore che le si attribuisce come oggetto di un contendere. La vita dei compagni di prigionia è la posta messa sul tavolo, ha il valore delle fave secche giocate da due poveracci: ciò che può sembrare nulla agli occhi di alcuni e tutto ciò che ha valore per altri. Non si gioca ma si soccombe agli scacchi, le cui origini, come viene ricordato nel libro, sono anch'esse legate ad un fatto di sangue. Per cui finisce per risultare vera l'equazione secondo la quale "l'esosità del mitico inventore, infatti, è pari solo a quella del gioco stesso". Esosa è la posta della partita a Bergen Belsen ed esoso il tributo che si richiede allo sconfitto, non solo Frisch ma anche Tabori, l'io narrante, perché, come lui stesso dice "pur avendo vinto alla scacchiera, sono stato in realtà io il vero sconfitto, perché sin dal primo momento ero stato complice di un disegno rivoltante [...] nulla avrebbe mai potuto giustificare, agli occhi di Dio e della mia coscienza, il fatto che mi ero pur sempre giocato agli scacchi la loro vita".

La Variante di Lüneburg: Scacco Mortale

Il punto di forza di questo testo è tale proiezione del gioco nella realtà, effettuata discostandosi dal modello ispiratore, La novella degli scacchi di Stefan Zweig: Maurensig, infatti, non fa mistero di aver tratto ispirazione dalla lettura e dallo studio dell'ultima fatica dell'autore austriaco, che ne rappresenta, peraltro, il testamento, essendo ispirata ai suoi ultimi giorni di vita. Mentre però quest'ultimo considera gli scacchi l'estrema roccaforte dell'intelletto, che in essi trova riparo dalla brutalità e dall'annichilimento messo in atto dai nazisti, Maurensig al contrario li considera la più fedele riproduzione di quella nuova realtà fatta di vincitori e vinti, propria della lucida freddezza di quel gioco. A fare da scenografia alla storia, quindi, non sono gli scorci di Vienna, o il sontuoso maniero di Frisch, e neanche il campo di Bergen Belsen, ma la scacchiera, nella sua ritmica alternanza di chiari e scuri. La realtà viene trasportata sul lucido casellario bianco e nero, e nel suo divenire realizza in sequenza le mosse di una variante ben studiata, mentre i suoi protagonisti ne realizzano gli schemi, come pedine mosse da una volontà superiore, ognuna rinchiusa nella propria cella e confinata nel proprio ruolo. A muovere queste pedine, ovvero i personaggi, è l'abile penna dello scrittore, e se è vero che protagonista è la partita, che si prolunga idealmente attraverso gli eventi e le pagine del libro costruito con mestiere, Maurensig lascia anche ampio spazio alla caratterizzazione psicologica dei suoi personaggi. Questi sono ben ritagliati e posti nel racconto secondo un giusto ordine, come pezzi sulla scacchiera, dando così spessore alla storia. La variante di Lüneburg può essere definito un piccolo capolavoro moderno, anche se lo stesso non può dirsi dei successivi romanzi di Maurensig ben meno fortunati: d'altronde, come afferma Mayer "il talento non sempre è all'altezza della passione".


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