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La vedi la luce in fondo al tunnel?

Da Patalice
La vedi la luce in fondo al tunnel?Ci sono quelle persone, le cui vite vengono stravolte da un qualche grande avvenimento, ed altre che si svegliano al mattino con un'incrollabile determinazione nuova, che venutagli chissà come e perché.
Io, che sono una personcina un tantinello particolare, ho dovuto mangiare un wafer con del latte caldo per arrivarci, illuminata dalle lucine dell'abete decorato, e con la compagnia di R-Dog che, con l'avvento dell'inverno ha scelto di dormire solo ed esclusivamente sotto le coperte... 
Il mezzo, grazie al quale sono arrivata ad una comprensione stravolgente della mia esistenza, mi fa propendere [sperare, forse?] che per me funzionerà di più e meglio!Comunque, trattasi di rivelazioni.Che cosa sono le rivelazioni?
Sono quella cosa che è andata pure parecchio di moda, tra ayurvedica e santoni, autosostentamento singolo o gruppi collettivi di sostegno, tutto molto empirico, molto elevato molto sofista, ma che poi, alla resa dei conti di un racconto, o sei Dante, che vede addirittura 3 post dove risiedere una volta tirate le cuoia, oppure è un cazzo di casino. Io mi trovo a descrivere una pochezza di situazione dalla sostanza bella ricca, e non è la cosa più semplice da farsi:A- perché questa sostanza non ha apparenza; ergo, io posso inanellare parole a caso, ma qui si richiede un'abilità non indifferente, per far comprendere un pensiero che non ha un vero e proprio aspetto. B- perché son cose che sballottollano queste, quindi per raccapezzarcisi nella narrazione ci vuole un attimino. Cioè, rileggendo queste frasi già emerge tutto l'empirico che alberga nella mia personcina...  ...e con questa manfrina vi sto dicendo che se ci capite dentro qualcosa è perché io sono brava vera! Ma per fare chiarezza, torniamo a quel delizioso wafer e al latte caldo. 
In tempi antichi, ormai quasi remoti, la Patalice dopo le 22 non avrebbe MAI ingerito un carboidrato, che si sa fanno incicciottinare, ma ormai libera da questa rigidità, mi son ritrovata spesse volte a darmi appuntamento col mio folle amante latticinoso, ecco spiegato il mio connubio serale... Insomma, son lì che ci puccio un loacker che bontà al cioccolato fondente, e mi si para nel cervellino un immaginario di me stessa che non è quello di oggi. Soddisfazione.Serenità.Appagamento. Consapevolezza.Contentezza. Realizzazione.Parole bellissime, che rimandano ad una persona bellissimamente fiera ed orgogliosa di se stessa, libera dalle convenzioni e dalla tradizione impostagli da "ciò che è giusto", banalmente fuori dal coro, perché non stonata, magari silente, ma presentissima.
Ecco, io ho pensato a queste parole, tutte in una volta, e le ho identificate, scovandole negli occhi e nelle esistenze di persone che ho attorno, e ci ho visto tanta di quella Grande Bellezza, da rimanerne vittima, inconsapevole ed incolpevole.
Ho sperato di riassumerle io.
Ho sperato di essere io.
La vedi la luce in fondo al tunnel?Lo so, mi sono ripromessa di non fasciarmi la testa, ovttandola di cotone morbido e profumato, così da non farmi male, ma impedendomi anche di provare qualcosa oltre alle mie (troppo) alte aspettative... Ma è più forte di me!
Il natale mi riporta a sperare.
Sarà che la parte del Grinch non mi è mai uscita granché bene, ma io non ce la faccio a lasciarmi vivere, che tanto le cose se debbono accadere accadranno ne più e ne meno...
Io sono quella che se la lotta, che se la metti con le spalle al muro con il tallone si scava un varco.
Io sono quella che la vita la affronta, e non ci crede che se non ti ci metti le cose non arrivano.
Io sono quella che tra il marrone del cioccolato ed il bianco del latte ha visto l'arcobaleno...

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