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Bene, io ho tre amici che vanno in moto. Uno è bravo, rispetta le regole, guida nella sua corsia, è sempre in controllo, guida entro i suoi limiti, non crea mai ingombro, è prevedibile per chi lo segue, non fa manovre azzardate. E' anche abbastanza lento, non uno che in moto corre, diciamo che è un fermone. Potrei essere io, per dire.Ne ho un altro che è altrettanto bravo nel rispettare la strada, guida pulito, non taglia le curve, fa sorpassi quando si può, non guida mai a memoria, non intralcia, non fa manovre da stupito. Ecco, questo amico è anche molto, molto veloce. In genere mi aspetta quando facciamo un passo, almeno quando ci sono le condizioni.Ho un terzo amico per il quale invece la moto non è un mezzo congeniale. E' scomposto, ondeggia nella corsia e spesso quando ci sono delle curve le taglia. Nonostante vada piuttosto piano si ritrova spesso ad invadere l'altra corsia e spesso vado in difficoltà perchè non si rende conto della velocità con cui approccia una curva e allora inchioda all'improvviso.
Bene, io fra i tre, quello con cui esco meno volentieri è l'ultimo. Per questioni di sicurezza. Tutto questo preambolo per dire cosa: la velocità è uno dei fattori di rischio sulla strada ma non il solo e, azzardo, non il più pericoloso.Eccoci qua.Il post si centrerà su questo, sul fatto che la velocità è uno dei problemi ma non l'unico e non il primo. Tenete sempre presente che questo è il posto scritto da uno fermo, da uno che appartiene alla prima categoria. Quindi non sto cercando di difendere il mio modo di andare in moto veloce e spedito, anzi. Io vado piano, non sono capace di andare forte ma sono capace di distinguere uno bravo da uno che non lo è. Questo perchè l'andare veloce è spesso demonizzato e indicato come unico fattore di rischio. E questo è repressivo mentre noi cerchiamo sempre di fare cultura, di formare alla sicurezza.
Abbiamo più volte provato ad esaminare i fattori di rischio, i pericoli. Proviamo a ripercorrerli tenendo sempre presente la differenza di approccio fra uno bravo ad andare in moto e uno non capace. Il fatto che uno bravo sia o meno veloce è un fattore ma è meno decisivo dell'essere o meno bravo.Le condizioni della strada, ovviamente, sono importanti. Uno bravo è cosciente dei mille pericoli che si nascondono dietro alla condizione delle strade, riconosce quando e dove ci può essere del brecciolino, dello sporco, quando una strada ha troppi avvallamenti, quando è in un'area aperta o chiusa, quando i guardrail sono lame oppure no, se c'è erba che limita la visibilità. Uno che non è bravo al massimo si rende conto se in mezzo alla strada c'è dello sporco o no. I fattori sono più articolati e complessi di “sì la strada è buona”, bisogna considerare molti elementi. Altrimenti ci si ritrova a riconoscerli solo quando ci si trova in difficoltà. Uno bravo pensa alla traiettoria da fare in funzione del pezzo di corsia messo meglio (la traiettoria è diversa dalla strada), uno non bravo guida e spesso la condizione della strada è un fattore “trascurabile”, che gestisce solo in parte.
Quindi la discriminante principale non può essere la velocità, la velocità è semplicemente un alibi che si usa per non affrontare un problema.Ovvio, essere incapaci e andare veloci aumenta esponenzialmente i pericoli. Nessuno nega che a parità di capacità sia la velocità ad essere il fattore che aumenta o diminuisce i rischi. Però a parità di condizioni.Quando tutti i motociclisti guideranno nel rispetto dei loro spazi, senza fare manovre pericolose, senza tagliare le curve e senza invadere le altre corsie, quando tutti saranno padroni del mezzo, quando lo guideranno invece che essere portati, quando tutti saranno tecnicamente preparati su come reagisce il mezzo alle sollecitazioni sia in condizioni dinamiche che statiche, quando tutti impareremo a rispettare distanze, a riconoscere i pericoli legati alle condizioni della strada, quando leggeremo con lucidità i comportamenti altrui, quando tutti avremo chiara l'importanza di un mezzo in ordine, quando tutti avremo chiari i nostri limiti e lavoreremo per migliorarli anziché sfidarli, ecco allora potremmo dare tutta la colpa alla velocità.Adesso se uno scivola perchè uscendo di curva invade l'altra corsia e inchioda abbiamo due strade. La prima è dirgli di andare più piano facendolo sentire un criminale. La seconda è capire perchè quella curva l'ha fatta male, capire se gli sono chiari alcuni principi della guida della moto, capire se aveva notato le condizioni del manto stradale, se le sue gomme erano in ordine, se aveva la giusta visibilità, ecc, ecc.La prima strada è rapida e repressiva, la seconda è più lenta e implica fare formazione e far crescere culturalmente tutti gli utenti della strada.
Ecco perchè su questo blog nei vari post che scriviamo vi consigliamo di fare corsi di guida sicura, di occuparvi della vostra moto, di fare un corso in pista e magari anche una giornata di flat-track. E' utilissimo anche seguire un amico bravo, quante volte l'ho fatto per capire, per vedere, per studiare...per imparare. Quando vi trovate a tavola, dopo aver esaurito tutti i discorsi parlare di guida, ma non facendo a gara a chi ce l'ha più grosso, palrate di stile, di rischi, di come affrontate una curva, delle difficoltà su un tornante o altro. Perchè a noi che andiate forte o piano non interessa mentre che andiate bene e sicuri interessa un sacco. Poi un discorso sulle capacità di guida andrebbe fatto anche ai non motociclisti ma non è questa la sede, noi impariamo ad essere bravi anche per gli altri.Non lasciatevi demonizzare da chi vi dice che state andando troppo forte. Cercate sempre di capire come state andando e non lasciatevi trascinare nella spirale del quanto state andando.
Ovviamente, noi siamo dei fermoni, andiamo piano e ci piace chi guida con grande lentezza e prudenza. Ma ancora di più ci piacciono quelli bravi, quelli capaci e se sono bravi e veloci non abbiamo nulla da eccepire. Ovvio, se sono incapaci e veloci in genere cambiamo strada.
Di seguito alcuni suggerimenti.
http://www.adventureschool.it/http://www.ditraversoschool.it/http://www.scuolamoto.it/introita.html
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