Ieri sera al telefono con Scintilla si parlava di tradimenti e di vendette.
"Lady, ma se tu avessi scoperto che Mr Arsenico ti tradiva, cosa avresti fatto?" mi chiede incuriosita.
"Bo, non so! Probabilmente non avrei fatto un bel niente...mi sembra un comportamento più di classe e anche più efficace! Uno si aspetta urla, piatti rotti, vestiti volati giù dalla finestra, minacce e botte e invece...ZAC! Tu lo freddi rimanendo impassibile e composta, mostrandogli semplicemente la porta di casa e invitandolo a non farsi mai più vedere!"
"Te la ricordi Veronica, la mia compagna di Università? Bè, Veronica viveva da 5 anni con il suo fidanzato, quando un bel giorno scopre che lui se la fa con una collega di lavoro. Non mi chiedere come abbia fatto a scoprirlo perchè non me lo ricordo! Comunque, Veronica cosa fa? Fredda e calcolatrice, riesce a fingere che nulla sia successo e prosegue la convivenza, ma tutte le sere a cena mette 10 gocce di lassativo nel piatto di lui, fino a che, dopo un mese di cagotto quotidiano, lui viene ricoverato in ospedale per dei controlli e lei confessa e lo molla! Diabolica eh?"
Io non sono stata tradita da Mr A, o perlomeno non sono stata tradita nel vero senso della parola. Ma Mr A non ha mantenuto le promesse di amore, di rispetto e di sostegno reciproco che ci eravamo fatti e, a mio avviso, anche questa è una forma di tradimento, a volte anche più grave di un paio di corna. Nonostante ciò, non riesco ad avercela con lui fino al punto di compiere qualsiasi azione di vendetta nei suoi confronti.
Ma dopo il racconto di Scintilla mi sono chiesta: fino a che punto siamo disposti ad arrivare per vendicarci di un torto subito in amore?
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